Ma Dio è pro o contro il “Novus Ordo Missae”? Il nuovo libro del professor Enrico Maria Radaelli
Ma Dio è pro o contro il “Novus Ordo Missae”? Questo il titolo, assai diretto, del nuovo libro del professor Enrico Maria Radaelli. Un contributo piccolo sotto il profilo quantitativo (44 pagine), ma denso di contenuti.
In sintesi, Radaelli sostiene non solo, come argomentavano già nel 1969 i cardinali Ottaviani e Bacci, che il Novus Ordo costituisce, “sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa”, ma addirittura che le Messe officiate secondo il rito riformato sono segnate da “grave peccaminosità”. Il motivo, spiega Radaelli, sta nel fatto che nel testo tipico promulgato da Paolo VI con la costituzione apostolica Missale Romanum (3 aprile 1969) tre preghiere eucaristiche (la seconda, la terza e la quarta) sono state “studiatamente spogliate dell’iniziale e assolutamente obbligatoria richiesta da fare alla Maestà di Dio: placare il Suo sdegno per i nostri peccati”. La sola preghiera eucaristica nella quale la richiesta è sopravvissuta è la prima, ma unicamente nel testo latino, quello meno utilizzato.
Dunque, a giudizio dell’autore, poiché dal 1969 in avanti i milioni e milioni di Messe celebrate secondo il rito riformato nelle lingue volgari hanno sicuramente provocato e accresciuto “il santo, giusto e immenso sdegno di Dio”, a causa di un “peccato di superbia, di arroganza e di orgoglio”, la conclusione è netta: tranne nel caso in cui il celebrante reciti la prima preghiera eucaristica in latino, “è bene non celebrare e non partecipare a tale rito”.
Ma c’è, scrive Radaelli, un secondo motivo per cui seguire il suggerimento, ed è che nel testo latino della prima preghiera eucaristica compare quel “pro multis effundetur” che è la sola formula corretta, mentre la traduzione in italiano, “per tutti”, non lo è affatto.
A supporto, Radaelli propone tre documenti diffusi dalla Santa Sede, il più esaustivo dei quali è la lettera inviata nel 2012 da Benedetto XVI all’arcivescovo di Friburgo Zollitsch, nella quale il papa spiega che la formula “per molti” è la sola ammissibile, mentre il “per tutti” va decisamente evitato.
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Enrico Maria Radaelli, Ma Dio è pro o contro il “Novus Ordo Missae”? Edizione pro manuscripto Aurea Domus, 44 pagine, 10 euro
Per rivolgersi all’autore: aureadomus.emr@gmail.com