Perché mi capita di amare questa Chiesa

Sarà il caldo. Sarà l’età che avanza. Sarà che certe volte tutto sembra più difficile. Sta di fatto che mi capita di chiedermi: ma perché mi inquieto tanto per lo stato in cui si trova la Chiesa? Perché ci penso e ci ripenso? Perché ci scrivo sopra? Perché combatto?

Tutto appare inutile.

Sarà il caldo…

Poi però succede di prendere in mano un libro e di trovare poche parole che spiegano tutto. O, se non tutto, molto.

Il libro è Oppenheimer, dedicato alla vita del fisico americano che contribuì alla costruzione della prima bomba atomica, e le parole in questione si trovano proprio all’inizio del volume di oltre ottocento pagine.

Nei giorni bui dei primi anni Cinquanta, quando Robert Oppenheimer,  per la sua posizione contraria alla proliferazione nucleare, fu messo sotto accusa e perseguitato, alla domanda di un amico che gli chiedeva perché non avesse pensato di andarsene, rispose: “Maledizione, perché mi capita di amare questo paese”.

Ecco. Le faccio mie, queste parole. Con una piccola variazione: “Maledizione, perché mi capita di amare questa Chiesa”.

 

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