Caro Valli,

sono un assiduo lettore del suo blog e vorrei raccontarle un episodio di cui sono stato testimone.

Ancona. Messa Della domenica mattina, particolarmente frequentata.

Poco prima della Comunione, constatata la notevole presenza di fedeli, il sacerdote celebrante si rivolge all’assemblea e invita alcuni laici ministri dell’Eucaristia ad aiutarlo nella distribuzione.

Tre persone salgono dunque all’altare, incominciano a igienizzarsi le mani e parlottano tra loro, come indecisi sul da farsi.

In quel mentre dalla sacrestia arriva un secondo sacerdote, il quale però, vista la presenza dei tre ministri laici, va a sedersi.

Io e la persona che sta con me ci guardiamo, perplessi. È stata una scena brutta, che ci ha provocato disagio.

Dopo la Messa ripensiamo all’accaduto. I fedeli erano tanti, ma due sacerdoti erano più che sufficienti per distribuire le ostie consacrate. Perché chiamare in aiuto i tre laici? Se anche la distribuzione della Comunione avesse richiesto qualche minuto in più, nessuno si sarebbe lamentato. Così invece è sembrata un’incombenza di tipo burocratico, da risolvere nel minor tempo possibile. E il secondo sacerdote è apparso agli occhi dei fedeli una figura minore, da mettere da parte per lasciare spazio ai tre ministri laici.

Il secondo sacerdote indossava i paramenti sacri ed era pronto a fare il suo dovere. Invece sì è ritirato in buon ordine, e proprio nel momento in cui avrebbe dovuto dare il Corpo di Cristo ai fedeli.

Possibile che il ruolo del ministro laico dell’Eucaristia sia diventato tanto importante da costringere un sacerdote a farsi da parte?

Ripeto: noi ci siamo rimasti male e abbiamo lasciato la chiesa con tante domande, sentendo di aver preso parte a una celebrazione quasi protestante.

Ave Maria. Ad Jesus per Mariam

Marco

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