Se anche la maglietta di calcio diventa inclusiva

Come forse sapete, il sottoscritto è interista. Mi perdoneranno dunque i cugini milanisti se mi impiccio dei fatti loro. È  che il modo in cui è stata presentata la terza maglia del Milan per la stagione che si apre oggi mi sembra meriti un commentino.

Non mi stupisce più di tanto che la maglia sia viola e un pochino azzurra. Viola è il colore della Fiorentina e l’azzurro di certo non appartiene al Milan, ma ormai le maglie delle squadre di calcio sono diventate una tavolozza impazzita. Ricordo perfino una maglia rossa dell’Inter di qualche anno fa…

Il punto, dicevo, è la presentazione. Sentite un po’ che cosa scrivono la società e la ditta produttrice:

Il design bespoke rappresenta una celebrazione innovativa dell’inclusività, con l’obiettivo di unire la generazione unica e diversificata di tifosi milanisti in tutto il mondo. La combinazione dei colori del kit celebra la cultura dell’inclusività e della diversity, che è stata di primaria importanza per AC Milan fin dal primo giorno. Un impegno di lunga data verso l’inclusività che è racchiuso nel manifesto RespAct del Club, che mira a promuovere i valori di uguaglianza, diversity e inclusione e si concretizza attraverso una serie di iniziative che testimoniano la visione e la dedizione di AC Milan nel combattere ogni forma di pregiudizio e discriminazione.

La nota continua precisando che quelli che noi abbiamo sommariamente definito viola e azzurro sono in realtà “colori ravish, fizzy lime, white, royal sapphire e majestic purple”, ma a colpire non è tanto l’uso e l’abuso dell’inglese, quanto la necessità di giustificare l’operazione (che come tutti sanno è commerciale) con questa storia dell’inclusività, della diversità, dell’inclusione.

Se le “parole talismano”, come le chiamava Plinio Corrêa de Oliveira (brasiliano ma pensatore, non calciatore) sono entrate in modo così spudorato anche nel mondo del calcio vuol dire che l’invasione è ormai completata.

Le flebili speranze di resistenza sono affidate ai tifosi. In tal senso, alcuni commenti dei milanisti fanno ben sperare. “Imbarazzante” e “orrenda” sono i giudizi più diffusi circa la terza maglia. Avanti così, cugini. Non fatevi abbindolare. E speriamo che nel prossimo derby la vostra squadra scenderà in campo con i soliti colori. Non vorrei proprio che a noi interisti dovesse toccare di cantare “chi non salta ravish, fizzy lime, white, royal sapphire, majestic purple è!”.

A.M.V.

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