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Occhi scuri e denti bianchi. Precisazioni su Gn 49,12

di Armando Savini

Caro Aldo Maria Valli,

ho avuto modo di leggere l’interessante intervento di Investigatore biblico su Gn 49,12 [qui]. Premetto che condivido la sua opinione circa le “particolarità” della Cei 2008 ma credo si debbano tenere in debito conto anche alcune imprecisioni della Cei 1974, anche se a mio avviso è da preferire.

Ciò detto, andiamo al versetto in questione, che letteralmente dall’ebraico suona così: “Scintillanti/scuri gli occhi più del vino, bianchi i denti più del latte” (TM Gn 49,12).

La Septuaginta ricalca il testo ebraico e la Vulgata esprime con vigore il comparativo di maggioranza: «Pulchriores sunt oculi eius vino, et dentes eius lacte candidiores» (VC Gn 49,12), cioè «i suoi occhi sono più belli del vino e i suoi denti più bianchi del latte». La Cei 74 traduce: «Lucidi ha gli occhi per il vino e bianchi i denti per il latte», che non è un comparativo di maggioranza ma esprime un rapporto di causa: i suoi occhi sono lucidi per il vino, a causa del vino, facendo quasi pensare che il Messia – perché il passo è messianico – abbia bevuto e sia brillo.

Per capire bene il senso del testo, credo sia utile leggere il Targum (Pseudo-Jonathan, Frammentario e Neofiti):

Quanto sono belli gli occhi del Re Messia, come il vino puro. Egli non può posare lo sguardo su ciò che è impuro né su chi versa il sangue dell’innocente. E i suoi denti, più puri del latte, non possono mangiare ciò che è depredato e rubato. Per questo i suoi monti sono rossi come il vino e le sue colline bianche come il grano e come i pascoli dei greggi (TgPJ Gn 49,11-12).

Più belli sono gli occhi del Re Messia da vedere che non il vino puro: essi non si poseranno su ciò che è impuro o su chi versa il sangue dell’innocente. E i suoi denti li usa secondo il precetto piuttosto che mangiare nella violenza e rapina. I suoi monti saranno rossi di viti e i suoi torchi del suo vino, e le sue colline saranno bianche per il grano abbondante e le greggi (TgF Gn 49,11-12).

Quanto sono belli gli occhi del Re Messia; più del vino puro, perché non veda con essi lo svelamento di nudità o lo spargimento di sangue innocente. I suoi denti sono più puri del latte, perché non mangi con essi cose rubate o rapinate. I monti diventeranno rossi per le sue viti e i tini per il vino; e le colline diventeranno bianche per l’abbondanza di grano e di greggi di pecore. (TgNf Gn 49,11-12).

Se gli occhi del messia sono più belli del vino puro, cioè più puri, essendo il vino puro scuro, i suoi occhi saranno più scuri del vino puro, come i suoi denti sono più bianchi del latte. Il vino puro è scuro e mentre lo si versa riflette la luce. In Hebrew and Chaldee Lexicon a cura di Friedrich Wilhelm Gesenius (1846, p. 277), Haklîlî vuol dire “diventare scuro”, ma anche scuro-brillante. In Proverbi 23,29, Haklilût `ênäºyim è reso in greco con πέλειοι οἱ ὀφθαλμοί, con il significato anche di lividi, scuri. La Jewish Publication Society rende il passo di Genesi 49,12 così: «I suoi occhi saranno rossi di vino e i suoi denti bianchi di latte». Lo Zohar (1,240) commenta:

«Possiamo anche spiegare che, come il vino porta allegria e tuttavia rappresenta il giudizio, così il Messia porterà allegria a Israele, ma giudizio ai Gentili. Lo “spirito di Dio che aleggiava sulla faccia delle acque” (Gen. I, 2) è lo spirito del Messia, che fin dalla creazione “lavò le sue vesti nel vino celeste”. “I suoi occhi saranno rossi di vino”: questo è il vino celeste inebriante di cui bevono i maestri della Torah. “E i suoi denti bianchi di latte”, perché la Torah è sia vino che latte, la Legge orale e quella scritta».

La Torah del Messia è superiore alla Torah di questo mondo. Secondo la tradizione rabbinica, il Messia sarebbe venuto a spiegare la Legge e a portare un insegnamento nuovo, superiore:

Lava nel vino il suo vestito: poiché egli [il Messia] chiarirà le parole della Torah. E con il sangue della vite il suo mantello: poiché chiarirà ad essi [gli Israeliti] i loro errori (Genesi Rabbah 98,9).

La Torah che un uomo impara in questo mondo è vanità rispetto alla Torah del Messia (Qohelet Rabbah 11,8).

Il vino del Messia è migliore del vino vecchio, la sua alleanza nel suo Sangue è superiore alla vecchia alleanza. La sua visione del mondo (i suoi occhi) è più pura.

Aldo Maria Valli:
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