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Lettera / Disorientato e avvilito, grazie a un sacerdote “in uscita”

Caro Valli,

Santa Messa delle ore 8 a Lignano Pineta (Udine). Presenza: un centinaio di fedeli. Nell’omelia il celebrante, ricalcando lo sconcertante commento di Ermes Ronchi che compare nel foglietto Celebriamo insieme, parla (udite, udite) della “conversione di Gesù alla volontà della donna”. Avete capito bene: conversione alla “volontà” della donna.

Ed è proprio così, spiega il sacerdote, che Gesù “si accorge di essere stato inviato anche alle pecore che non appartengono al popolo d’Israele”: grazie alla donna Cananea.

Non pago, lo sconcertante commento prosegue con l’affermazione che la donna in questione si prostra davanti a Gesù e (testuale) “gli ordina” di guarire la figlia.

Nei miei ricordi c’è l’esaltazione della smisurata, stupenda fede di questa Madre afflitta che spera oltre ogni speranza nella bontà di Gesù. Una lezione per tutti. Ma evidentemente le cose sono cambiate.

Nella chiesa attuale del “capovolgimento” ora è la creatura umana a “insegnare” all’Onnipotente che cosa deve fare: capito il messaggio? E faccia presto l’Altissimo ad adeguarsi al nuovo corso, che il tempo oramai stringe!

Ah, dimenticavo l’incipit del sacerdote: grande entusiasmo da parte sua per il fatto che sia la chiesa di San Pietro, dove celebra, sia le altre sparse nel territorio comunale hanno le “porte aperte”, tanto da non ricoscere più il confine tra il luogo sacro e ciò che è extra: insomma, perfetta, pedissequa osservanza del diktat di “uscire”, tanto clericalmente di moda.

Niente confini, tutto omologato, tutto uguale. Quanto al rapporto fra Dio e l’uomo, invece, tutto ribaltato.

Mi chiedo se sono stato l’unico dei presenti a uscire di chiesa disorientato e avvilito.

C.A.

Aldo Maria Valli:
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