Questo è uno di quei casi in cui la traduzione biblica Cei 2008 manifesta le sue anomalie nel modo più palese. E, per chi studia da una vita la Bibbia, è qualcosa di inaudito.
In questo articolo trattiamo di Genesi 4,8, in cui parte di un versetto, nella traduzione 2008, viene letteralmente eliminata.
Cei 1974: “Caino disse al fratello Abele: andiamo in campagna! Mentre erano in campagna Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise” (Gen 4,8).
Vulgata: “Dixitque Cain ad Abel fratrem suum: egrediamur foras. Cumque essent in agro, consurrexit Cain adversus Abel fratrem suum et interfecit eum” (Gen 4,8).
Cei 2008: “Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise” (Gen 4,8).
La traduzione Cei 2008, quindi, a differenza delle traduzioni precedenti decide di mozzare deliberatamente il versetto in cui Caino esclama ad Abele: “Andiamo in campagna”.
Nelle edizioni ancora anteriori questo versetto veniva riportato, al contrario, interamente:
Bibbia dei LXX (200 a.C.) riporta letteralmente: “Passiamo alla pianura”.
Il Codex Vaticanum (III sec. d.C.) riporta: “Usciamo fuori dal campo”.
La Vulgata (405 d.C.) l’abbiamo visto sopra.
Bibbia Martini (1778) riporta: “Andiamo fuori”.
Bibbia Ricciotti (1955) riporta: “Usciamo fuori”.
Solamente la traduzione Cei 2008 elimina questa parte del versetto.
Cerchiamo di comprendere.
In effetti, nella Bibbia ebraica attualmente disponibile (codice di Leningrado del 1008 d.C.) quella parte di versetto non compare. Tuttavia, quell’“andiamo in campagna” esisteva nei manoscritti ebraici precedenti al Codice di Leningrado, perché è presente nella Bibbia dei LXX (200 a.C.) e nella Vulgata di san Girolamo (405 d.C.), che hanno tradotto da testi ovviamente precedenti al Codice di Leningrado (o Bibbia Stuttgartensia).
Viene da chiedersi, pertanto, per quale motivo la Cei 2008 non riporti questa parte di versetto dal momento che nella presentazione si dice testualmente:
“Nei casi di lezioni testuali dubbie o discusse ci si è riferiti in primo luogo alla versione dei LXX, per l’Antico Testamento, e poi alla Vulgata, tenendo conto delle scelte compiute dalla Nuova Vulgata” (cfr. Nuovi Lezionari e anche Documento Mosca Diocesi di Firenze).
Nella presentazione viene dunque esplicitato che la traduzione Cei 2008 fa riferimento alla LXX, ma di fatto non è stato così. E Genesi 4,8 ne è la prova lampante. Per quanto mi riguarda, è un esempio di incoerenza. E, alla luce dei diversi errori che vado scoprendo, non mi meraviglio nel pensare che ci possano essere tanti altri casi di versetti mozzati di netto.
Una cosa andrebbe detta per questo specifico caso: l’esclamazione di Caino (“andiamo in campagna!”) aggrava il peccato con la premeditazione. Pertanto, l’omissione fa eccome la differenza. Questo non esclude il fatto che Dio possa trattare con misericordia Caino, come infatti accade nei versi successivi. Ma è l’ennesimo intervento sul testo che rimescola le carte e fa perdere di veridicità il significato.
Se fossi un investigatore della squadra omicidi, mi domanderei se Caino abbia colpito il fratello – mentre era in campagna – mosso da un raptus, o lo abbia tratto appositamente nel luogo del delitto.
Concludo questo articolo con una nuova motivazione: continuare con il mio lavoro, perché, come spesso vado ripetendo, la strada è lunga.