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Lettera / Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo: un proposito e un sogno

di Valter Tuninetti

Caro Valli,

con questo contributo intendo tornare sul tema “che cosa dobbiamo fare”.

Così recita il primo capitolo del libro della Genesi: “La terra era informe e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque”(Gn 1,2). Tutto era caos, disordine.

Il disordine non viene da Dio. Nel suo primo intervento Dio separò le tenebre dalla luce, eppure ancora oggi, in questi nostri infausti anni, troppe volte luce e tenebre sembrano confondersi tra di loro fino ad assomigliarsi e a confondere anche noi, le nostre menti e i nostri cuori.

Ma la luce è luce, la luce è Dio! E nelle persone di buona volontà lo stato di confusione, se arriva, dura poco, giacché l’innamorato di Dio a Lui chiede soccorso.

Cosi qualche mese fa ho avuto modo di sentire la dolcezza della sua brezza divina, in un momento della vita in cui si agitavano in me sentimenti molto contrastanti.

Era un periodo di grande confusione, anche per ciò che concerne il movimento da me fondato con Veronica Cireneo: gli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo.

Mi sembrava che fossimo in un momento di stallo. Che non bastasse ciò che facevamo. Spesso sentivo addirittura ostilità verso la nostra opera, dall’esterno e dall’interno del gruppo stesso.

Così mi recai con insistenza davanti al Tabernacolo, finché un giorno, mentre ero lì inginocchiato, ebbi l’ispirazione: ho sentito nel cuore che il futuro degli Alleati sarebbe potuto convergere in un ordine religioso.

So bene che questo in cui viviamo non è il momento storico più adatto, perché un ordine religioso possa dalla Chiesa essere accolto, apprezzato e ufficialmente riconosciuto, ma so pure che gli ordini religiosi sono sempre nati nei momenti storici più difficili, e che pur non avendo avuto una genesi facile si sono poi rivelati essenziali risposte alle crisi sociali specifiche del tempo, come quello dei Francescani che intendevano combattere l’eresia pauperistica valdese, quello dei Domenicani contro i catari, i Gesuiti di sant’ Ignazio di Loyola per contrastare il protestantesimo dilagante.

Anche nei nostri tempi i problemi non mancano! Ora che dall’interno è in atto la dissoluzione della dottrina e della fede, dall’interno dobbiamo cercare di risanarla e può avere senso pensare, in futuro, a un riconoscimento giuridico.

Comunque dal momento dell’ispirazione mi fu più chiara la modalità di procedere nel cammino del movimento.

Dobbiamo essere missionari, portando a quante più persone possibili, specie quelle che sembrano più lontane, la bellezza della presenza reale del Signore nell’Ostia Santa.

Riconoscere la bellezza di Cristo significa portare bellezza nella propria vita e ciò può avvenire portando esempi di amore sconfinato verso l’Eucarestia, senza trascurare l’essere individualmente contemplativi. Per dare esempio duraturo di amore e devozione è necessario infatti un rapporto stretto con Gesù, fine di ogni felicità, e la preghiera personale continua.

Dobbiamo innanzitutto riconoscere che senza Dio non siamo nulla, che siamo Suoi strumenti, e metterci in adorazione di fronte al Santissimo, almeno una volta a settimana.

Se il parroco non ci concedesse l’adorazione col Santissimo esposto, ci metteremo di fronte al tabernacolo, ad adorare Gesù nascosto lì presente e solo, in attesa di elemosinare un attimo di compagnia delle sue creature.

Recitare in chiesa il santo Rosario, da soli o in gruppo.

Se la gente venisse a sapere che un giorno a settimana nella tal chiesa è stata attivata l’ora di adorazione, sarebbe facile che si unisse, e allora si potrebbe parlare con loro della bellezza dell’Eucarestia, compiendo anche così la nostra opera di evangelizzazione.

Se la tiepidezza dei fedeli è dovuta alla tiepidezza dei sacerdoti, solo una fede forte e vera può riportare i sacerdoti alla vera consapevolezza del grande miracolo che si svolge ogni giorno nelle loro mani: la transustanziazione.

Si potrebbe allora discutere, con i fedeli meno consapevoli, del fatto che l’imposizione della Comunione in mano è una pratica iniqua e, in senso sanitario, pure inutile.

Si potrebbe parlare di quanto sia illecita e scorretta la pratica fin troppo diffusa di delegare ai ministri straordinari la distribuzione delle Ostie, anche col sacerdote presente (Redemptionis Sacramentum, n. 157).

Ciascun membro del movimento si dovrebbe adoperare in questo modo, vivendo come fossimo un ordine missionario e contemplativo per servire il Signore indipendentemente dal proprio stato: vivere come un ordine, muoversi come un ordine, pensare come un ordine, senza il bisogno di chiuderci in un monastero e arrivare così a uno dei nostri sogni più ambiti: attivare l’adorazione perpetua in quante più città e parrocchie possibili perché il mondo intero ne ha bisogno. Ha bisogno di adorare proprio Colui che vorrebbe estromettere dalla storia, dal futuro e definitivamente: l’Unico Dio Trino: Creatore, Salvatore e Santificatore.

Attendiamo numerosi amanti dell’Eucarestia tra le file degli Alleati, perché questo sogno di Cielo e Terra si realizzi quanto prima a maggior gloria di Dio.

Laudetur Jesus Christus

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Per unirsi agli alleati dell’Eucarestia e del Vangelo: https://t.me/alleanza3

 

Aldo Maria Valli:
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