Il papa verde e i suoi gretini. Non più croci, ma alberi. Seguirà aperitivo
Che l’empio ecologismo stile Agenda Onu 2030 sia ormai divenuto il contenuto principale, e forse unico, dell’insegnamento diffuso dalla Chiesa bergogliana è un fatto assodato. Dopo la Laudate Deum non c’è discussione.
Scrive bene Camillo Langone sul Foglio: «Madonna del Rosario, Madonna di Lepanto, Madonna che ci donasti il rosario per salvare il cristianesimo, c’è ancora bisogno di te, qui stiamo combattendo una nuova Lepanto. Solo che adesso il capo dei turchi è un papa. L’esortazione Laudate Deum vuole imporre il dogma climatista (“L’origine umana del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio”) e ovviamente con metodi statalisti, anzi sovrastatalisti, attraverso “organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale”».
Impossibile dar torto a Langone. Anche chi fra noi fedeli cattolici è meno incline a criticare il papa deve ammettere che il magistero è stato ridotto a una copia del pensiero (parola grossa) di Greta Thunberg e dei gretini suoi seguaci. Ma Bergoglio ci mette del suo. Ci mette un di più di aggressività e livore. Ancora Langone: «Un documento degno di una dittatura sudamericana, aizzante “forme vincolanti di transizione energetica. Al fine di avviare un nuovo processo che sia drastico”. Abbiamo dunque un papa che arriva a benedire la violenza dei gruppi ambientalisti: “Essi occupano un vuoto della società…”. Come se Pio V avesse benedetto i giannizzeri di Alì Pascià.»
Ma al peggio, com’è noto, non c’è limite. E così ecco le iniziative dei servi del potere. Leggere per credere.
Guardate che cosa propone, per esempio, la diocesi di Alessandria: «A pochi giorni dalla promulgazione della Laudate Deum, la nuova esortazione apostolica di papa Francesco sulla crisi climatica, la Diocesi e la Chiesa Evangelica Metodista di Alessandria organizzano per domenica 8 ottobre una Giornata Ecumenica per il Creato, che si svolgerà nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria (in via Giulio Monteverde 49, ad Alessandria). Alle ore 18 è prevista l’apertura dell’evento, e a seguire un incontro a tema con la partecipazione del Vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese. Alle 19:30, l’evento saliente della giornata: la piantumazione di un albero, simbolo della conversione ecologica, e alle 20 un aperitivo».
Questi apostati non si rendono nemmeno conto di quanto sono ridicoli. Un albero, sintomo della conversione ecologica! Ecco a che cosa si è ridotto il cristianesimo per costoro. Niente più Croce, niente più Gesù. Siamo agli alberi Proprio come facevano i rivoluzionari che piantavano i loro alberi giacobini in ogni piazza. E seguirà aperitivo!
E sentite che cosa dice tale don Giuseppe Di Luca, responsabile dell’Ufficio pastorale per la Conversione ecologica (!) della medesima diocesi: «La conversione ecologica chiede di praticare un rispetto ecologico verso Dio, verso gli uomini di oggi e domani, verso la natura e verso noi stessi. La trasformazione degli stili di vita esige pentimento per i “peccati ecologici”, che danneggiano il mondo naturale e gli individui, perciò la moderatezza nell’uso delle cose, la gioiosa sobrietà, il riutilizzo dei rifiuti sono i veri atteggiamenti ecologicamente e socialmente responsabili».
Ma la diocesi di Alessandria non è certo l’unica a segnalarsi. In tutta Italia è un pullulare di iniziative ecologiste promosse da diocesi e organizzazioni “cattoliche”. Spesso, ovviamente, in compagnia di riformati e scismatici.
Le diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto hanno addirittura unito le forze per promuovere l’ennesima “scuola di formazione socio-politica” sul tema La conversione ecologica e l’ecologia integrale.
Caro papa, direi che ce l’hai fatta. Hai trasformato la Chiesa in una succursale dei più infami organismi ambientalisti e globalisti. Complimenti.
A fronte di tutto ciò, capirete perché la preghiera di Langone, con il pensiero rivolto all’inquilino di Santa Marta, è anche quella del sottoscritto: «Madonna del Rosario, Auxilium christianorum, ti prego di riapparire e scomunicare questo osceno, ingombrante ideologo ai sensi del canone 1364 del codice di diritto canonico (ammesso tu abbia bisogno del codice di diritto canonico), affinché la pianti di frapporsi fra i cristiani e te, fra i cristiani e il figlio tuo».
A.M.V.