Deus providebit
di Rita Bettaglio
Deus providebit…. Ultimamente me lo sono sentito ripetere più volte. Così ci ho riflettuto sopra.
Il Signore provvederà: lo disse Abramo al figlioletto Isacco mentre s’inerpicavano sul monte per offrire il sacrificio a Dio. Isacco, come noi, domandava dove fosse l’agnello da sacrificare, perché non ne avevano nessuno con sé.
Anche noi, mutatis mutandis, domandiamo continuamente a Dio ragione di quanto succede (o non succede), e ci agitiamo. La Chiesa va a rotoli, il mondo non ne parliamo… Signore, dormi? Non t’importa che noi periamo?
A Isacco come a noi viene risposto un pacato: Deus providebit, il Signore provvederà.
Et tu das escam illórum in témpore opportuno: e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. Quando sarà questo tempo opportuno?
Non dicevano forse i nostri nonni: l’uomo propone e Dio dispone? Forse che non è suo il mare e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti?
Noi, col salmista, mugugniamo: fino a quando? Fino a quando, Signore, i peccatori si glorieranno, sparleranno e diranno iniquità tutti gli operatori d’ingiustizia?
Hanno umiliato il Tuo popolo, Signore, e vessato al Tua eredità.
Usquequo peccatores, Domine, usquequo peccatore gloriabuntur; effabuntur et loquentur iniquitatem; loquentur omnes qui operantur injustitiam?
Populum tuum, Domine, humiliaverunt, et haereditatem tuam vexaverunt (Psal 93).
Non capiamo (non è certo una novità), e soffriamo sinceramente a vedere la vigna del Signore sfigurata e irriconoscibile: La devasta il cinghiale del bosco e se ne pasce l’animale selvatico.
È mai possibile tutto questo? Hanno pervertito la dottrina, non c’è più nulla di sacro, nulla di divino e, quindi, nulla di realmente umano.
Ci pare davvero uno scandalo che Dio lasci scorrazzare liberamente per la Chiesa ogni sorta di banditi ed essi dettino legge indisturbati, dando scandalo ai semplici.
La nostra fede, pur sincera, è molto più piccola di un granellino di senapa: per questo molti, non potendo concepire quanto sta accadendo alla Sposa di Cristo, si rifugiano in soluzioni fai-da-te ed escono dal seminato.
Ma davvero possiamo pensare che Dio abbandoni la Sua Chiesa? Gli uomini lo fanno, ma Dio no. E, allora, qual è la spiegazione? Perché accade ciò che accade e non scendono fulmini o diluvi universali?
Perché di Dio è tutto e il Suo primato si estende su ogni creatura. Il mondo, pur se possa apparire il contrario, è di Dio, sua la salvezza, il potere e la gloria. Nessuno può togliergliela, così come nessuno avrebbe potuto togliere la vita a Nostro Signore: nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo (Gv 10,18).
Il Creatore, nella sua amorevole provvidenza, ha creato i nostri piedi e ognuno di essi ha la sua scarpa, confezionata su misura: con questi piedi e tali scarpe ci presenteremo a Lui nel giorno del giudizio. Questo è sicuro. Allora sarà evidente quanto cammino avremo fatto e su quale via.
Deus providebit, dunque. Perché sa di cosa abbiamo bisogno e valiamo più di molti passeri. Valiamo, però, perché siamo il frutto del Suo amore e l’espressione della Sua gloria, non perché abbiamo un valore intrinseco, nostro.
Deus providebit, dunque. Se, come Abramo, avremo preso il nostro unico figlio, il figlio della promessa e saremo saliti sul monte, disposti a sacrificarlo.
Deus providebit…
E i nostri occhi si alzano verso i monti che, in questa stagione, si vestono di una bellezza irresistibile e struggente come la voce di Dio.
Deus providebit…