Le vostre reazioni alla “Fiducia supplicans” / 2
Proseguo la pubblicazione dei commenti inviati a Duc in altum dopo la pubblicazione della dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la dottrina della fede.
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La Sede di Pietro chiede con linguaggio ambiguo, antievangelico, menzognero e perciò diabolico di benedire ciò che il Signore maledice. Persino ebrei e musulmani sono scandalizzati. È un attentato alla Rivelazione biblica e una ferita grave all’unità della Chiesa cattolica.
Paolo ricorda: è necessario che avvengano le divisioni. Aumenta il divario tra chi segue l’eresia e chi custodisce la fede cattolica trasmessa dagli Apostoli, che la Santa Sede ha smarrita.
Preghiamo per la conversione di Pietro.
Don Nicola Bux
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Carissimo Aldo Maria,
come non dire qualcosa sull’ultima dichiarazione del Dicastero per la distruzione della Fede, relativa alla benedizione para-liturgica di coppie “in situazione oggettiva di peccato grave”?
Al filo-sodomita Tucho-Fernández, al suo gesuitico Mandante, e ai Vescovi più o meno pendenti da quella parte dico: «Vergogna, vergogna, vergogna!».
Ai miei confratelli Sacerdoti e Religiosi dico: «Non siate come canne sbattute dal vento dell’opportunismo, dell’ambiguità e dell’apostasia!».
Ai fedeli laici dico: «Sostenete con la vostra presenza e le vostre offerte soltanto quei Ministri sacri che si impegnano per la difesa della Verità!».
Alla città di Roma – Vaticano compreso – dico: «Andatevi a rileggere Genesi 19, 23-29 e preparatevi: perché voi state scherzando con il fuoco!».
E al Signore dico: «Abbi pietà di noi e della tua povera Chiesa! Dovrebbe essere la tua Sposa fedele; ma si sta trasformando nella peggiore delle prostitute!».
Amen.
Padre Gabriele Rossi, FAM
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Caro Valli,
“Un passo avanti”! Proprio così! Queste le parole con cui il giornalista che legge il Tg della televisione di Stato ha definito la svolta papale nei confronti delle coppie omosessuali.
“Un passo avanti”. Un’altra maniera per dire “un passo nella giusta direzione”. Quasi che la meta finale debba essere un vero e proprio matrimonio e la “benedizione” di oggi sia un semplice passaggio intermedio.
Ma altro che passo avanti! Quello compiuto dal papa non è un semplice ritocco alla Tradizione, bensì il suo capovolgimento.
Purtroppo non è il solo atto del genere, ma è sicuramente il più grave. E lo è già nella presente formulazione. Perché la “benedizione” di cui si parla nel documento non è rivolta a un singolo peccato, bensì a uno stato permanente di peccato. Infatti le coppie che vengono benedette non peccano una sola volta, ma sono intenzionate a farlo sempre.
Non solo è sparito il pentimento accompagnato dalla promessa di non peccare più (che è sempre stata considerata la conditio sine qua non per essere benedetti), ma c’è l’aperta intenzione di peccare. E la nuova Chiesa benedice!
Sono curioso di vedere quale sarà il comportamento dei vescovi italiani a seguito di questo ennesimo capovolgimento della Tradizione da parte del Defensor fidei per eccellenza.
Giglio Reduzzi
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Caro Valli,
sarò breve. Se con Amoris laetitia l’antipapa Francesco aveva derubricato il peccato mortale, ora con Fiducia supplicans lo ha benedetto.
Questo non è cristianesimo, ma satanismo.
Eufemiano Fuentes
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Caro Valli,
la morale tradizionale della Chiesa cattolica, che oggi si vuole cambiare, è immutabile perché fondata sulle Scritture. Ci sono sacerdoti e suore che dicono alle persone omosessuali ciò che esse vogliono sentirsi dire, cioè che va tutto bene. Non ci sono invece pastori che si occupino delle persone omosessuali per il loro vero bene e la salvezza eterna, sapendo guidarle spiritualmente nella direzione giusta. Oggi la Chiesa ha paura di indicare la santità come modello di vita.
Lettera firmata
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Caro Valli,
possibile che noi fedeli, a parte pregare, non possiamo fare niente per opporci alla dissoluzione della Chiesa cattolica? Non c’è nessuno che abbia l’email del Vaticano per mandare, tutti quanti, una protesta, così che almeno sappiano che non siamo con Bergoglio in questa sua opera di distruzione della religione cattolica?
Anna Maria Mucci
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Rispondo alla lettrice
Per inviare una mail al Dicastero per la dottrina della fede:
http://www.acdf.va/content/dottrinadellafede/it/servizi/contact.html
Per inviare una lettera:
Dicastero per la dottrina della fede
Piazza del Sant’Uffizio
00120 Città del Vaticano
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Caro Valli,
se pochi giorni fa le ho inviato un messaggio con la proposta di scrivere ai parroci chiedendo una ferma presa di distanza in merito ai finanziamenti per le ONG immigrazioniste, adesso, a fronte del recentissimo pronunciamento papale con cui si apre alla benedizione delle coppie irregolari, e in particolare a quelle omosessuali, ritengo cruciale che ogni fedele consapevole della gravità del momento scriva al proprio parroco, al vescovo della propria diocesi, al papa medesimo, manifestando il proprio dissenso.
Ricordiamo che mentre un sacerdote, anche di alto profilo, opponendosi al papa rischia moltissimo, noi fedeli laici non rischiamo niente. Però possiamo fare la differenza.
Non sarebbe male far sapere che questo tradimento non avviene a nostro nome.
Marina Panetta
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Caro Aldo Maria Valli,
il permesso di benedire le coppie dello stesso sesso era la linea rossa che idealmente mi ero posto, oltrepassata la quale avrei preso provvedimenti, mi sia concesso il termine. Questa linea è stata varcata, e in tempi così brevi da lasciare stupiti.
Pensavo in realtà che questo momento non sarebbe mai arrivato o fosse qualcosa che sarebbe stato ipotizzabile fra quattro, cinque o più anni. Invece no, il momento è arrivato. Che il passo sia grave è chiaro, e proprio in un periodo così bello come il Natale. Ora qualcuno alzi la voce per rispondere alla domanda “che fare?”.
Francesco Giuseppe
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Caro Valli,
noto che la dichiarazione Fiducia supplicans è stata pubblicata il 18 dicembre, nel giorno in cui la Chiesa ricorda san Malachia profeta, il quale, ispirandosi al Deuteronomio e anche a Ezechiele, afferma che non ci si burla di Dio.
Riporto un passo tratto dal Libro di Malachia: “Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà – dice il Signore degli eserciti – in modo da non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla”.
Lettera firmata
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Caro Valli,
per una serie di ragioni (a luglio è stata cancellata la santa Messa domenicale nella storica chiesina vicino a casa e a settembre mia madre novantunenne è caduta e abbisogna di assistenza continua), non frequento più le chiese. Quando posso, ascolto volentieri on line le omelie di don Alberto Secci (che ho conosciuto grazie a Duc in altum) nella Messa tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo.
Ora, dopo quest’ultima sporcizia (mi riferisco ovviamente alla dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede sulla benedizione delle coppie omosessuali), penso proprio che continuerò a non frequentare le chiese, e probabilmente nemmeno più vorrò sapere cos’altro potrà succedere alla povera Chiesa cattolica. Se ne avrò rarissima occasione, mi limiterò all’adorazione eucaristica. E prego che nostro Signore Gesù Cristo ritorni presto.
Donata
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Caro Valli,
quando Fernández e compagni di merende mi spiegheranno come da un uovo di gallina possa nascere uno struzzo, potrò provare a ragionare su come la Dottrina nel suo sviluppo possa produrre qualcosa di diametralmente opposto a quanto ha affermato fino a ieri.