Don Bosco e la Confessione / 13
di don Marco Begato
La soddisfazione
Don Bosco valorizzava la soddisfazione, o penitenza sacramentale. Parlando ai sacerdoti suoi collaboratori, il 30 giugno 1862, raccomandò di “non dar penitenze leggere per peccati gravi, ma fissarne qualcuna adatta per guarire il male e prevenirlo” (MB, VII, 193).
Nota inoltre il biografo:
Talvolta don Bosco dà ai giovani la seguente penitenza: “Dirai il Veni, Sancte Spiritus a onore e gloria dello Spirito Santo, perché ti illumini sempre nella strada del Signore che conduce a salvamento e ti aiuti a perseverare in questa fino alla morte” (MB, VIII824).
Confessando dava spesso per penitenza qualche preghiera in onore dell’Angelo Custode (MB, IX, 838).
Fra le penitenze che egli assegnava è facile notare il frequente ricorso alla Vergine per meritare il dono della perseveranza nel bene. Inducendo i giovani a pregare, don Bosco era certo di assicurare il frutto delle confessioni.
Nei suoi continui richiami a praticare i consigli e gli avvisi del confessore, possiamo vedere indirettamente raccomandato il dovere di praticare la penitenza imposta in confessione.
Commento
Una conclusione molto semplice, con pochi consigli circa la soddisfazione o penitenza, dai quali emerge una sorta di principio guida, di sintesi pratica circa tutto il nostro tema: non esagerare con fisse e scrupolosità, non sminuire la realtà e la gravità della posta in gioco, ma diffondere e difendere una seria e abituale pratica della Confessione adatta per guarire il male e prevenirlo.
Gli ingredienti generali: affidarsi alla Grazia di Dio invocando lo Spirito Santo, pregare Maria, gli angeli e i santi, riflettere e meditare su testi appropriati (solidi manualetti di spiritualità cattolica, ritagliati su misura per i loro destinatari).
13.continua