“Solo io penso che il mondo stia per finire?”
di Niccolò Raggi
Caro Valli,
una domanda mi attanaglia da un po’ tempo: “Sono il solo a pensare che il mondo stia per finire?”.
Da una parte abbiamo la guerra russa, che sta per divenire ufficialmente europea come l’Ucraina, dall’altra la Terra Santa per cui si avrebbe la tentazione di cambiare denominazione rimuovendo certamente l’aggettivo, poi c’è l’assuefazione a ogni sorta di violenza, fatta salva l’indignazione verso il despotico padre-pardone che fa senza dubbio al caso nostro, poi uomini travestiti da donne che sportivamente battono donne banalmente vestite da donne, poi pornografia, nudità e ipersessualizzazione che invece garantiscono decoro e rispetto di donne e bambini, poi il cane in chiesa, al ristorante, al supermercato, il supermercato per il cane, il sempre più pronto intervento veterinario e il sempre meno presente soccorso umano (anche per le coltellate riservate a chiunque osi lasciar trasparire che forse si sta esagerando), mentre i bambini vengono uccisi in ospedale davanti ai genitori, uccisi in cliniche tutelate dalla legge, uccisi da farmaci senza ricetta e con gratuita crudeltà, trattamento che non andrebbe riservato neppure a un canarino, che anzi troverebbe subito qualcuno pronto a esclamare: “Oh, il canarino!”.
E non parliamo della fine del sacro e dei sacramenti perché, purtroppo ma grazie a Dio, già ne parliamo quasi ogni giorno qui su Duc in altum!
Anche prima del Diluvio mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, poi si è passati alla versione gender free in cui mangiavano, bevevano, compravano e vendevano nella ridente Sodoma ecologicamente riconvertita, grazie alle petizioni dei suoi molti follower, in open barbecue.
Così, ogni tanto, mi viene il pensiero di prelevare tutto quello che ho in banca, come se foglietti di carta colorati non servissero anch’essi ad altro che alimentare il fuoco, una volta accesa la miccia.
Allora, non senza una certa megalomania, mi viene voglia di dare buoni consigli dopo aver dato cattivo esempio, ma l’unico consiglio che sopravvive oltre il concepimento, come quei sogni che al mattino si ricordano nitidamente, è di far presente che sembra proprio che il mondo stia per finire!