Pare che, in seguito alle precisazioni di Tucho Besame Mucho sulle modalità di applicazione della Fiducia supplicans, i sacerdoti interessati riceveranno in dotazione, come gli arbitri di calcio, un cronometro e una bomboletta spray contenente schiuma.
Il cronometro servirà per determinare il tempo della benedizione. Come ha detto Tucho Besame Mucho, le benedizioni pastorali e non liturgiche – diciamo quelle fatte un po’ alla buona – non dovranno superare la durata di dieci o quindici secondi, quindi colui che benedice dovrà calcolare esattamente il tempo onde non sforare ed entrare in zona liturgica.
Quanto alla bomboletta, essa servirà per delimitare quelle zone non troppo importanti della chiesa che secondo Tucho Besame Mucho dovranno essere riservate alle benedizioni pastorali e non liturgiche. Quindi, esattamente come un arbitro di calcio, alla richiesta di impartire una benedizione non liturgica, il sacerdote traccerà con lo spray una linea e delimiterà così la zona interessata. Per maggior scrupolo potrà anche contare i passi che distanziano l’area non troppo importante da quelle più importanti.
E in caso di contestazione? Nel caso, cioè, in cui non sia chiaro quale tipo di benedizione vada impartita?
A questo proposito si sta pensando alla possibilità di introdurre il VAR, un Video Assistant Religious (che potrebbe trovare posto in sacrestia, magari sbirciando dalla porta) in grado di coadiuvare il sacerdote nel compito di prendere una decisione adeguata.
Già che ci siamo, il sacerdote potrà anche essere munito di cartellini. Giallo per le ammonizioni, rosso per le scomuniche. Entrambe, ovviamente, da comminare esclusivamente ai fedeli più rigidi e indietristi.
A.M.V.