Sono numerose le reazioni all’articolo di Duc in altum, pubblicato ieri, Ecco il libro nascosto di Tucho Fernández. Pornoteologia con la scusa della mistica, dedicato a un’opera scritta nel 1998 dall’attuale prefetto del Dicastero per la dottrina della fede. Qui vi propongo il contributo inviato da Vincenzo Rizza.
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di Vincenzo Rizza
Caro Valli,
ormai purtroppo non mi stupisco più di nulla. Da questi personaggi mi attendo di tutto.
Ritengo, tuttavia, che la carriera di Tucho possa essere, paradossalmente, un bene per la Chiesa perché è talmente vanesio e inadeguato da mostrare senza veli tutti i limiti, le sconcezze e gli orrori della nuova teologia che si vuole introdurre e che purtroppo credo sia insegnata da anni in molti seminari e università.
Meglio lui di un teologo più furbo e accorto (e ce ne sono tanti) che introduca gli stessi concetti con parvenze ortodosse.
Egli è talmente incapace (e finanche ingenuo) che anche semplici fedeli come me, che non hanno alcuna preparazione teologica (salvo quella che deriva dal catechismo e dalla partecipazione alle messe domenicali), riescono a capire i danni del modernismo. Non escludo che possa essere lui (naturalmente in modo inconsapevole), a contribuire in modo decisivo a modificare il corso degli eventi e a ricondurre la Chiesa su corretti binari: è perfino riuscito nell’arduo compito, fallito da teologi e cardinali di ben altra statura, di far ribellare mezzo episcopato contro lo stesso papa! Sono curioso di vedere come ne uscirà il pontefice, presumo assai infastidito dall’imbarazzo che il suo pupillo gli sta procurando.