Il silenzio di Dio, i nostri peccati e la voce dei fratelli africani
di Cristina Vai
Caro Valli,
anche noi che abbiamo la fede non siamo più capaci di vedere i segni divini? Non siamo più capaci di capire che il silenzio di Dio è, come diceva padre Pio, la nostra peggiore punizione?
Ci siamo fatti corrompere e depravare dai massoni, liberal-marxisti idolatri e Dio ci ha abbandonati.
Oggi però ritorniamo a sentire la sua voce dai nostri fratelli africani, i più poveri, i più derelitti e per questo i più integri.
“Abbi pietà di noi, abbi pietà della Chiesa! Sebbene i mali che ci affliggono sono stati causati dalla nostra malizia, buon Dio sii a noi propizio e non dimenticare l’opera delle tue mani. Ricordati che per strapparci dalla schiavitù di satana hai versato tutto il tuo prezioso sangue. Vieni in nostro aiuto, dà ai tuoi la tua potenza affinché questa porti alla sconfitta dei nemici tuoi e nostri. Per la gloria del tuo nome. Amen”. Così pregava padre Marco d’Aviano all’assedio di Vienna del 1683.
“Tutto è miracolo” (Diario di un curato di campagna, di Georges Bernanos).