Che fare? / Le vostre reazioni
Cari amici di Duc in altum, continuano ad arrivare le reazioni all’articolo di Fabio Battiston intitolato È giunta l’ora? Ecco perché sto pensando di farmi scomunicare [qui]. Il tema del “che fare?”, di fronte all’apostasia dilagante nella Chiesa, è ovviamente molto sentito e vedo che si vanno delineando due posizioni: quella di chi ritiene necessario lottare anche prendendo iniziative forti e quella di chi invece pensa sia necessario restare in silenzio, nella preghiera, offrendo la sofferenza a Nostro Signore e vivendo così questa Seconda Passione in attesa che sia Dio stesso a fare giustizia. Posizione, quest’ultima, sostenuta dall’Investigatore Biblico in un articolo [qui] che sta a sua volta suscitando numerose reazioni.
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Caro Valli,
la lettera dell’Investigatore Biblico [qui], col suo linguaggio curiale che assomiglia più al bi-pensiero di Orwell che alla parresìa del Vangelo, taccia di vigliaccheria chi ha perso tutto per proclamare la Verità. Uno che non ha neanche il coraggio di dichiarare il suo nome dà del vigliacco a quei pochi vescovi e a quei pochi preti che si sono ribellati alla dittatura dell’emissario argentino di satana ed è così superbo da paragonarsi alla Vergine e a san Giovanni sotto la Croce. La sua ricetta è la stessa dei pavidi di ogni tempo: chi non fa non falla. La Terra però non è il Regno dei Cieli, gli uomini non nascono buoni come sosteneva Rousseau e se nella storia i cristiani non avessero combattuto (si rilegga Agostino), adesso non esisterebbe nessuna Chiesa.
Il non essere santi, l’essere noi peccatori, l’essere a contatto col mondo, non vuol dire, se la nostra fede è viva e profonda, che possiamo venire a patti con ciò che offende, dileggia, falsifica e combatte la parola di Cristo e la Chiesa. Il consiglio che ci viene dato da molti di non peccare contro la carità, e con ciò si vuole sottintendere di non reagire troppo violentemente contro il male, sospetto che sia uno dei più subdoli consigli del demonio. Il Nemico, per metterci nella rete, ci si presenta sotto l’aspetto di un amico di Cristo e tenta d’ingarbugliarci, suggerendo tempestivamente qualche versetto del Vangelo: “Non giudicare”, “Beati i miti”. E allora, se il povero cristiano non s’accorge del tranello, incomincia a farsi degli scrupoli e a dire a se stesso: “Come posso aver diritto di combattere il male e il peccato se sono anch’io un peccatore?”. Così avviene che, soggiogato da un falso senso d’umiltà, un’umiltà della quale ignora l’origine diabolica, esageri la sua indegnità e rifugga dall’opporsi al peccato liberamente e consapevolmente commesso dai nemici di Cristo.
Cerchiamo di non mettere il piede nella tagliola che vorrebbe tenderci lo spirito di menzogna. Cristo, è vero, ci ha ordinato di amare chi ci odia. Ma ci ha ordinato, si badi, di amare chi odia noi, i nostri nemici, quelli che fanno male a noi. Non ci ha ordinato di amare i nemici del Bene, i nemici della Verità, i nemici di Dio! Non ci ha ordinato di amare e di rispettare quelli che perseguitano i suoi discepoli, quelli che vituperano la Chiesa. Quelli che non s’infiammano d’ira non sono capaci d’infiammarsi d’amore: sono gli eterni tiepidi che la bocca di Dio, com’è scritto nell’Apocalisse, vomiterà. “Quando entro in chiesa, mi levo il cappello, non la testa” (G.K. Chesterton).
Cristina Vai
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Caro Valli,
purtroppo dopo i ben noti avvenimenti all’interno della Chiesa, noi semplici cattolici sempre più disorientati e delusi ci chiediamo come il Signore possa permettere tutto ciò e cosa possiamo fare per cercare la sua volontà.
Apprendo ahimè che da più parti le reazioni, seppur giustificate, tendono aa abbandonare la Barca di Pietro, più che a correggerne la rotta.
Infatti le iniziative di don Guidetti e adesso, leggo, di Fabio Battiston (e di chissà quanti altri) non fanno altro che mettere in atto la volontà di Satana che è proprio quella di dividere e distruggere la Chiesa.
Pertanto, per quanto povere e inutili possano essere le mie parole, mi appello a ogni cattolico che crede in Cristo, capo della Chiesa, perché faccia quanto possibile per opporsi alla deriva dottrinale pregando e denunciando attraverso atti formali di disobbedienza, come hanno fatto i vescovi africani, e magari anche intraprendendo azioni legali, in punta di diritto canonico, se ce ne sono i presupposti, per sostenere la Verità. Ma, vi scongiuro, non facciamo il gioco del Maligno. Affidiamoci a Dio, fiduciosi che le forze del Male non prevarranno.
Un abbraccio in Cristo
Maurizio Frenna
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Caro Valli,
reagisco di impulso al bellissimo contributo scritto per noi da Investigatore Biblico (Che fare? / Di fronte alla Seconda Passione di Nostro Signore Gesù Cristo restiamo ai piedi della Croce). Lo ringrazio perché ho bisogno proprio di questo, di qualcuno che mi accompagni sul Calvario con la certezza del Risorto. Grazie a Dio ho tanti amici che già lo fanno, e fra loro anche molti preti che vivono questo silenzio fecondo che non è vigliaccheria, ma al contrario umile desiderio di fare spazio solo a Lui (così, in questo, diventano per noi un esempio). Nella confusione, solo il silenzio carico di Dio può aiutarci: questo è un metodo che vale per ogni Croce della vita e abbiamo la grazia di poterlo imparare. Grazie a Investigatore biblico che ce lo ha insegnato con grande chiarezza.
Grazie molte anche a lei per il suo lavoro.
Auguri a tutti di buon anno, con rinnovata speranza!
Maria
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Caro Valli,
mi aggancio alla riflessione fatta da Investigatore Biblico [qui] e che sottoscrivo parola per parola.
Penso sia giunto il momento, per chi si ritiene cattolico, di attuare ciò che dice san Paolo: “Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).
Troppo comodo scappare. Ma pensiamo veramente che Dio non stia vedendo quello che sta succedendo? Ricordiamoci che è Lui che conduce la storia e che tutto ciò che vuole o permette è per la nostra santificazione.
Se nei primi secoli il martirio era fisico, ora è spirituale. A noi decidere se stare in silenzio sotto la Croce o cercare la nostra gratificazione in altri posti.
Il contributo di padre Mario Begio pubblicato da Duc in altum il 21 agosto 2023 [qui] è un ottimo punto di partenza
Maurizio
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Caro Valli,
grazie, grazie, grazie per la sua preziosa presenza e un grandissimo grazie anche all’Investigatore Biblico per le sue illuminate parole.
Gianluigi