Nel 1973 la Corte suprema degli Stati Uniti, con una maggioranza di sette a due, riconobbe il cosiddetto “diritto all’aborto” con la storica sentenza Roe contro Wade. Era il 22 gennaio. Nell’anniversario della sentenza, monsignor Joseph Strickland (già vescovo di Tyler e ora emerito dopo essere stato misericordiato da Francesco) ha scritto una lettera ai confratelli sacerdoti. È vero che nel 2022 la Corte suprema ha sostanzialmente annullato la Roe contro Wade, ma – sottolinea il vescovo Strickland – non dobbiamo mai smettere di proclamare la sacralità della vita, perché gli attacchi continuano e siamo anche di fronte a gravi cedimenti da parte della Chiesa.
***
di monsignor Joseph Strickland
Cari fratelli sacerdoti,
sono costretto a parlarvi con chiarezza e con la forza del Vangelo mentre ci avviciniamo ancora una volta all’anniversario della Roe contro Wade. La data del 22 gennaio segna il giorno in cui gli Stati Uniti hanno inaugurato l’accettazione culturale del massacro dei bambini non ancora nati. La decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di sostenere il cosiddetto diritto all’aborto ha avuto conseguenze devastanti per il mondo intero. Non dobbiamo mai smettere di parlare contro questa decisione diabolica, proclamando costantemente la santità della vita.
Dopo aver letto quanto sopra, molti protesteranno sostenendo che il 24 giugno 2022 la Corte Suprema ha annullato la decisione Roe contro Wade. È vero, ma questa recente inversione di tendenza non deve farci rilassare; al contrario, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per proclamare il Vangelo della vita. Le conseguenze estreme e distruttive degli Stati Uniti, che hanno guidato il mondo a negare la santità della vita e a negare Dio come autore della vita, si stanno ancora manifestando in modi gravemente dannosi. Quante nazioni si sono allontanate dalle leggi che tutelano la vita dei non nati negli ultimi cinquant’anni? Quante conseguenze dell’aver abbracciato il male continuano ad affliggere il nostro mondo? Quanta erosione abbiamo visto nella forte posizione della Chiesa cattolica riguardo alla sessualità umana e all’importanza delle virtù morali?
Alcuni direbbero che quanto sopra è esagerato e che ci sono molte altre questioni che richiedono la nostra attenzione. Credo, tuttavia, che come sacerdoti di Gesù Cristo (sacerdoti che offrono realmente il Corpo e il sangue di Nostro Signore nell’Eucaristia ogni volta che celebrano il Santo Sacrificio della Messa; sacerdoti che offrono quotidianamente ciascuno degli altri santi sacramenti vivificanti; sacerdoti che proclamano la verità immutabile delle Sacre Scritture; sacerdoti che si uniscono all’incarico di ogni vescovo di custodire il Deposito della Fede) dobbiamo essere uomini che proclamano la santità e la dignità di ogni vita umana, e soprattutto della più vulnerabile tra noi – la vita dei non nati – come la questione preminente del nostro tempo.
Ho esortato tutti noi a essere fortemente mariani e fortemente eucaristici. Dai cuori degli uomini che sanno che il Signore della Vita è con noi nell’Eucaristia dovrebbe scaturire una chiara e incrollabile convinzione circa la santità della vita e l’importanza di una forte virtù morale. La nostra devozione per la Beata Vergine Maria ci sprona nel difficile lavoro di custodire la santità della vita, e dobbiamo rifuggire da qualsiasi tentativo, anche da parte di alti prelati della Chiesa, di sminuire l’importanza della morale sessuale.
Posso capire che molti respingano queste affermazioni come estreme, ma esorto tutti noi che abbiamo a cuore la nostra chiamata sacerdotale, e che teniamo letteralmente in mano il Signore della Vita durante la Messa, a riconoscere la grave responsabilità che condividiamo nel denunciare tutte le minacce alla vita nel nostro mondo moderno. Ci troviamo sull’orlo del disastro in molti settori della vita. Le divisioni nella Chiesa si fanno più gravi e le minacce alla pace, insieme alle voci di guerra, diventano una cacofonia del male che minaccia di sopraffarci.
La voce della Beata Vergine Maria riecheggia costantemente dalle Scritture e dalle sue numerose apparizioni. Ci dice con voce materna: “Fate quello che vi dirà”, ma noi ci ribelliamo alla voce di Cristo e cerchiamo di riscrivere la Parola di Dio. Molte voci nel mondo e nella Chiesa oggi ci esortano ad “abbandonare le norme superate e a liberarci di una rigida morale del passato”. Tuttavia, se diamo retta a queste voci, ignoriamo l’esortazione della nostra Madre sostenendo di aver trovato una strada migliore.
Fratelli, dobbiamo riconoscere che la decadenza che stiamo affrontando è radicata nel movimento di allontanamento dalla fede in Dio e nel movimento verso l’idea che “noi siamo i padroni di tutto”. Dobbiamo aprire gli occhi sull’insidioso e falso cammino di distruzione che questi atteggiamenti promuovono.
La sentenza Roe contro Wade rimane un momento spartiacque, perché era un segno del male che sarebbe venuto. Come uomini che hanno il privilegio di stare sull’altare di Gesù Cristo e di pronunciare le sue parole che transustanziano il semplice pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue, dobbiamo anche essere la sua voce nel mondo per proclamare la santità della vita.
Dobbiamo proclamare con gioia, vigore e fermezza che Gesù Cristo è il Signore e che è il Signore della vita.
Che Dio onnipotente vi benedica e vi rafforzi nel servire Nostro Signore e la Sua Chiesa.
Fonte: bishopstrickland.com