Monsignor Mutsaerts. “In duemila anni di vita della Chiesa mai vista una situazione come l’attuale. Non possiamo restare in silenzio”
Voi conoscete monsignor Rob Mutsaerts, vescovo ausiliare di ‘s-Hertogenbosch, nei Paesi Bassi. Duc in altum si è occupato dei suoi interventi in diverse occasioni [per esempio qui, qui e qui]: una voce che consola in questo momento di estrema confusione.
Anche attraverso il suo blog personale [qui], il vescovo olandese ha preso posizione contro Fiducia supplicans, ha difeso il vescovo Strickland e non ha nascosto le critiche al sinodo sulla sinodalità.
E ora, intervistato da Javier Arias, dice: “Per la Chiesa sono tempi estremamente confusi. Uno dei compiti principali del papa è portare chiarezza dove c’è confusione. Invece papa Francesco è selettivo nel rispondere alle domande (ad alcuni dubia non ha mai risposto) e le sue risposte si prestano spesso a molteplici interpretazioni. Così introduce ulteriore confusione e divisione”.
“Consideriamo – dice il vescovo – Amoris laetitia: è lecito per chi non è in stato di grazia ricevere la santa Comunione? La risposta inequivocabile della Chiesa è sempre stata un secco no. Invece Amoris laetitia contiene molte affermazioni la cui ambiguità consente interpretazioni contrarie alla fede o alla morale, ma senza affermarle esplicitamente”.
Anche Fiducia supplicans “è problematica”. Occorre essere molto chiari. “Un sacerdote può benedire i peccatori? Ovviamente sì. Può benedire il peccato? Ovviamente no. È sotto questo aspetto che Fiducia supplicans costituisce una deviazione. Dice che le unioni omosessuali possono essere benedette, ma questa è una dottrina contraria agli insegnamenti della Chiesa cattolica, e ne è nata una grande controversia. Non aiuta il fatto che il cardinale Fernández, in risposta alle critiche, distingua artificiosamente tra coppia e unione, il che non ha senso. Dopo tutto, abbiamo una coppia quando c’è un’unione. Non aiuta nemmeno l’affermazione di papa Francesco secondo cui i sacerdoti nelle carceri possono benedire anche i più grandi criminali. Certo che possono, ma noi non benediciamo le loro attività. Posso benedire i ladri, ma non i furti. Posso benedire gli omosessuali, ma non la loro unione. Non escludo che papa Francesco compirà ulteriori passi nella direzione intrapresa. Sappiamo che dove non c’è continuità c’è rottura con la Tradizione. Non abbiamo mai visto nulla di simile in duemila anni, e che ci sia una rottura con la Tradizione è evidente dalle reazioni contrarie. In duemila anni, non abbiamo mai visto così tante persone – tanto meno un intero continente – opporsi a una dichiarazione romana”.
Circa il trattamento riservato dal papa al vescovo Strickland, il vescovo Mutsaerts afferma: “Todos, todos, todos ripete papa Francesco: tutti sono i benvenuti. Ma ne siamo sicuri? In realtà, sembra che si faccia eccezione per i tradizionalisti. Il tono di Traditiones custodes è duro. Basti pensare agli appellativi usati verso chi ama la Tradizione: ‘rigidi’ è il più gentile. È sufficiente chiedere di celebrare una Messa tradizionale per essere allontanati. Un uomo pacato come il vescovo Strickland è stato rimosso, mentre non c’è stato nulla contro i vescovi tedeschi e belgi che sostengono ripetutamente i cambiamenti nella dottrina e nella morale della Chiesa”.
A proposito della scristianizzazione galoppante in Europa, il vescovo cita Chesterton, là dove l’autore inglese descrive i tanti momenti della storia in cui il cristianesimo sembrò destinato a scomparire: “Ogni volta la fede e la Chiesa furono date per spacciate, ma furono i suoi persecutori a soccombere. Ogni volta c’è stata una rinascita totalmente inaspettata. Anche ora la Chiesa sembra volgere al termine, ma le cose potrebbero cambiare. Naturalmente, ci sono sempre voci che chiedono di adattarsi ai tempi, e la Chiesa deve avere attenzione per i tempi in cui opera, purché ciò non implichi un adattamento della fede. In ogni caso, la soluzione non è abbassare l’asticella. Per compiacere il mondo si finisce sempre con il far evaporare la fede. La Chiesa è sempre sopravvissuta là dove la sua identità è rimasta, attraverso la riforma, la purificazione e la rivitalizzazione. Forse l’implosione finanziaria sta aiutando a tornare a ciò che conta davvero, al cuore della fede”.
“La Chiesa finalmente sarà di nuovo in grado di affermare con chiarezza ciò che le sta a cuore: la salvezza delle anime. Nient’altro. Questo avvicinerà la Chiesa al Vangelo. E questa è una vittoria. Quindi ci saranno opportunità di crescita”.
Sui vescovi e i cardinali accusati di creare divisione perché esprimono opinioni diverse da quelle del papa monsignor Mutsaerts dice: “Non si contribuisce all’unità della Chiesa rimanendo in silenzio. L’ambiguità espressa nei messaggi vaticani crea confusione. Mette a repentaglio la credibilità della Chiesa, facendo perdere la fede e portando alcuni a lasciare la Chiesa in preda allo sconforto, ma noi dobbiamo incoraggiare ed esortare a non lasciare mai la Chiesa”.