Germania / Così le chiese evangeliche corrono verso l’autodistruzione

Il Sinodo della Chiesa evangelica luterana della Renania, uno dei gruppi religiosi più grandi della Germania, ha deciso di abolire le funzioni domenicali. Ma il tutto, anziché scatenare un terremoto, avviene nel disinteresse generale, come se fosse un fatto normale, da non prendere nemmeno in considerazione.

Non lo scrive un sito tradizionalista, ma il quotidiano Die Welt, sottolineando che la mancanza di interesse attorno alla notizia è la spia dell’indifferenza religiosa raggiunta dai luterani.

“Tutta presa dalla preoccupazione di perdere il contatto con la società moderna, la chiesa sta rinunciando alla sua fede”, afferma Hannah Bethke. “La chiesa evangelica sta sostanzialmente rinunciando a se stessa”.

Certo, gli scandali e il repentino processo di secolarizzazione sono cause evidenti di disaffezione, ma ora siamo di fronte a una chiesa che “in larga misura guida essa stessa la propria scristianizzazione”.

Il fatto che una delle più importanti chiese luterane in Germania stia abolendo le funzioni domenicali, e che tutto ciò avvenga nel disinteresse generale, sta a significare che “la società ha rinunciato alla Chiesa, ma l’amara verità è che anche i protestanti stessi contribuiscono molto a tale rinuncia”.

La Evangelische Kirche im Rheinland (EKiR), che con quasi due milioni e duecentomila fedeli è la seconda chiesa evangelica della Germania, ha deciso che dal 1° marzo di quest’anno il servizio domenicale potrà essere spostato in un altro giorno della settimana. Non solo. Battesimi, cresime, matrimoni e funerali potranno svolgersi in qualsiasi spazio pubblico e non necessariamente nelle chiese.

Il presidente della Renania, Thorsten Latzel, ha salutato positivamente la decisione come un ritorno alla chiesa delle origini, ma Die Welt non concorda. Secondo il quotidiano, a causa del processo di accettazione del mondo e della mentalità secolarizzata, le chiese protestanti, ormai, si sono quasi completamente annullate, e quest’ultima decisione rischia di decretarne la morte: “Non solo la confessione della fede, ma anche la conoscenza dell’elemento religioso della vita sta diminuendo sempre di più. Ed ecco che, in un momento in cui la chiesa sta diventando sempre più estranea alla gente, i protestanti non riescono a pensare a nulla di meglio che scollegare completamente la società da ciò che è veramente chiesa”.

La chiesa renana non è la sola che sta procedendo rapidamente in quello che il giornale definisce il “processo di autodistruzione”. Nell’Evangelische Kirche in Deutschland, Chiesa evangelica in Germania (EKD), gli sforzi per “aprire la chiesa” al mondo sono tali che ormai ci si chiede “che cosa ci sia in essa di veramente cristiano”.

La “volontà di riforma quasi non religiosa – afferma Die Welt – sembra del tutto priva di speranza: nessuna adesione, nessuna confessione, nessun radicamento cristiano. La cosa principale è allinearsi in qualche modo alla gente. Ma dovrebbe essere questo il futuro della chiesa?”.

Il giornale cita, tra l’altro, l’introduzione dei cosiddetti “matrimoni pop-up“, caratterizzati dal fatto che “le coppie possono sposarsi ed essere benedette in modo spontaneo, all’aria aperta, fuori dall’edificio della chiesa, senza un colloquio preliminare sul matrimonio e senza che ci sia alcun legame visibile con la fede e la chiesa”.

Ormai, è la conclusione, le chiese protestanti “non hanno più nulla di sacro”.

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