Caro Valli,
l’instancabile e ineffabile prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, il cardinale Fernández, ha annunciato che dopo le fatiche di Dignitas infinita è già al lavoro e sta terminando un documento sul discernimento delle apparizioni e di altri eventi soprannaturali (qui).
Chissà se, memore della formidabile esperienza maturata con Fiducia supplicans, vorrà introdurre la distinzione tra apparizioni pastorali e apparizioni liturgiche.
Le prime, che avvengono in luoghi isolati e appartati e della durata – cronometro alla mano – tra i dieci e i quindici secondi; le seconde, che avvengono in luogo sacro e sono ripetute nel tempo.
Le pastorali potranno manifestarsi di fronte a singoli o coppie (regolari o irregolari che siano); le liturgiche di fronte a un’assemblea.
Per certificarne la veridicità, poi, il Dicastero potrà senz’altro affidarsi ai sondaggi: basta che siano raggiunte percentuali di favorevoli vicine al 75%, ma solo se tra i giovani sotto i trentacinque anni.
Quanto agli altri eventi soprannaturali, chissà se un giorno verrà studiato con sufficiente discernimento come sia possibile che tanti chierici inadeguati siano giunti ai vertici delle gerarchie vaticane: miracolo o ironia della sorte?