di Marco Anca
Il mese prossimo si va al voto, per le elezioni europee.
Dico subito che né io né la mia famiglia andremo a votare.
Queste elezioni sono una farsa, compresa la porcheria della modifica in corsa della normativa per la raccolta delle firme (adottata anche dalla regione Piemonte per le regionali) al fine di ostacolare eventuali outsiders.
Di fatto andiamo a votare per elezioni a partito unico, come nelle dittature del passato.
Qual è la differenza, sui grandi temi, tra i partiti presenti in parlamento? Nessuna.
Qual è l’attenzione di costoro per gli interessi nazionali e per quelli dei cittadini e residenti in questo nostro Paese? Nessuna.
Ci sono oggi politici italiani che possano essere votati per le loro qualità o per la competenza? La risposta si rappresenta con un numero: zero.
Aggiungo qualche considerazione.
Questo della Ue, di cui i nostri politici e tecnocrati sono semplici dipendenti della filiale italiana, è uno dei peggiori regimi totalitari mai esistiti, e un regime così non lo si manda a casa con le elezioni, che oramai sono solo ludi cartacei.
Un regime così crollerà da solo e lo farà come tutti i regimi totalitari che distribuiscono povertà e instabilità sociale (un detto russo recita: “Tra il frigorifero e la televisione vince sempre il frigorifero”), oppure a seguito di una sconfitta militare con uno scenario tipo 25 luglio, quando i settori più responsabili delle istituzioni cacceranno questa masnada di incapaci e inadeguati.
Vorrei invitare a non cascare negli inviti interessati a votare scheda nulla, visto che il dato delle schede nulle poi non ve lo dirà nessuno, né a scegliere quell’assurdità di andare al seggio, farsi registrare come votanti e rifiutare la scheda per declamare un pistolotto da mettere a verbale ma nessuno poi leggerà.
Questi sono i consigli dei gatekeepers, visto che facendo così si aumenterebbe l’affluenza legittimando la farsa elettorale.
Invece costoro devono votarsi da soli, loro e i loro clientes.
Ricordo che il voto non è obbligatorio, e votare non è un dovere civico, visti i nomi sulla scheda.
Due parole sulle liste cosiddette antisistema.
Alcuni sono gatekeepers, altri sono in preda al frazionismo più esasperato, con tanto di misurazione dei quattro quarti di “dissidentismo”, tipo estrema sinistra degli anni Settanta (che infatti di voti ne prendeva pochi), e poi non è serio chiedere al potere un favore sul numero delle firme. Il favore del potere non è mai gratis e si paga con interessi da usura. Cosa ci volete fare, l’esperienza dei Cinque stelle mi ha reso molto diffidente.
Inoltre sono liste spesso monotematiche (vedasi Santoro), quando invece il programma, basato su un rifiuto totale, radicale, assoluto di questa realtà politica, richiederebbe uno spettro di idee ben più largo e chiaro su alcuni punti fondamentali: l’assoluta neutralità e sovranità nazionale, la tradizione, la proprietà, le libertà costituzionali indisponibili per il governo, e idee economiche nuove e non la solita roba vecchia e fallita che ci viene ammannita.
Sulla scheda, poi, troviamo forse qualcuno che parli seriamente ai cattolici? No, e chi lo fa è un impostore che cerca di raccattare voti cattolici con slogan vuoti che poi verranno traditi subito dopo le elezioni.
Se i vescovi italiani fossero vescovi seri, con la schiena dritta, per queste elezioni (e quelle locali di quest’anno) avrebbero dato una sola indicazione di voto: non expedit.
E poi ha ragione un mio amico marxista, che mi dice che, dal Def (Documento di economia e finanza) vuoto all’invio di missili a lungo raggio che possono colpire la Russia mettendo l’Italia in condizione di cobelligeranza, di cui abbiamo saputo dal segretario alla difesa britannico e non dal governo italiano (e nessuno dell’opposizione ha chiesto chiarimenti), ora stanno nascondendo tutta la spazzatura sotto il tappeto, ma dopo le elezioni ci presenteranno il conto, e non solo in Italia.
Spero di avere dato a tutti qualche spunto di ragionamento.
Aggiungo una notizia fresca. Durante la Messa nella mia parrocchia milanese il parroco ha fatto pregare per l’Europa, sottolineandone l’importanza economica e militare, e invitando ad andare a votare con entusiasmo.
La Chiesa cattolica in Occidente è ormai una altra Cgil, un’organizzazione di funzionari del potere al servizio, in Italia, del Pd. La Chiesa cattolica occidentale ha fatto la sua scelta, come i sindacati, a favore della guerra degli occidentali. Solo che gran parte dei fedeli veri non è occidentale.
Resto convinto che la Chiesa cattolica non sopravvivrà, così com’è stata finora, a questo tornante decisivo della storia.