di Andrea Zhok
Il vaccino anti-covid Vaxzevria (Astrazeneca) è stato ritirato dal commercio in via definitiva in tutto il mondo. Come richiesto dagli azionisti, l’azienda minimizza, e afferma che la concomitanza con la class action in corso è puramente accidentale e che i danni collaterali gravi (principalmente effetti trombotici) sono molto rari. Siccome ce lo assicurano gli stessi che prima avevano detto che il vaccino era sicuro (nonché efficace a bloccare la trasmissione del virus), possiamo credergli.
Come possiamo credere agli esperti che dicevano che era ampiamente sperimentato, anche se i dati definitivi sono attesi alla fine del prossimo mese.
Mi resta solo questo piccolo rammarico legato ai fastidi arrecati dalla memoria.
Ricordo infatti che quando nell’aprile del 2021 venivano riconosciuti i primi casi di trombocitopenia attribuiti ad Astrazeneca, molte amministrazioni regionali italiane avviavano i Vax Days per i giovani (e poi per gli anziani), in cui ci si poteva recare senza prenotazione, così, in allegria, sotto un gazebo, e ti offrivano pure la brioscia. E in simultanea, nel mio piccolo, per aver menzionato questi effetti collaterali, con documentazione, sui social subivo la mia prima sospensione di un mese tondo.
Come avevo detto dall’inizio, in Italia riconosceremo quello che è successo solo una settimana dopo che qualche causa milionaria negli USA sarà arrivata in porto. Solo allora potrebbe arrivare alla stampa italiana l’ordine d’oltre oceano di sciogliere le righe. E d’altro canto al momento l’unico vaccino caduto in disgrazia tra i fantastici quattro approvati in Europa è quello anglosvedese. Per gli altri tre, made in Usa, nonostante il bugiardino si sia impreziosito nel tempo di una bella serie di effetti collaterali gravi, nessuna revoca è in vista, anzi.
Fonte: visione.tv