Sulle “drag queen” che porteranno la fiamma olimpica
Dunque, se ho capito bene, tra i tedofori che porteranno la fiamma olimpica in occasione dei Giochi di Parigi ci saranno anche monsieur Arthur Raynaud e monsieur Martin Namias. E allora?
Allora ci sarebbe questo dettaglio: che sia il signor Raynaud sia il signor Namias sono drag queen, rispettivamente con il nome di Minima Gesté e Miss Martini.
Ora, appurato che la definizione di drag queen sta per “artista, generalmente omosessuale o transessuale, che si esibisce in spettacoli di varietà travestito da donna, sfoggiando un trucco e un abbigliamento volutamente appariscenti, improntati a un’idea di femminilità eccessiva e talvolta parodica”, viene da chiedersi: ma che ci azzeccano i signori Raynaud e Namias con la fiamma olimpica? Insomma, quali sarebbero i meriti che li rendono idonei a fare i tedofori?
Se non vi sovviene subito una risposta, ecco che in soccorso arriva prontamente la sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo, che ha personalmente selezionato il signor Raynaud alias Minima Gesté: “Sono fiera. E Parigi è fiera che una drag queen porti la fiamma, quindi i valori di pace e di umanità”. Ah, ecco.
Quanto alle critiche dei soliti bacchettoni, madame Hidalgo esprime “piena solidarietà all’icona della scena drag queen della capitale, alla quale è stato affidato un messaggio di amore, apertura e uguaglianza”.
Ma non basta. Ai sensi dell’articolo 40 del Codice di procedura penale, Anne Hidalgo ha denunciato al procuratore della Repubblica di Parigi i commenti che ritiene possano costituire il reato di “insulto pubblico omofobico o transfobico”.
Perché va bene l’inclusività, ma c’è un limite a tutto, parbleu!
Vive la France libre et révolutionnaire!