Se non è Zuppi è pan bagnato. La (solita) visione catto-dem del candidato al soglio di Pietro
di Fabio Battiston
L’onorevole nonché pontefice in pectore, signor Matteo Zuppi, autorevole candidato alla guida del soglio di Pietro e del costruendo partito social-popolare vaticano (SPV), propone oggi – dalle colonne della sua velina personale – la visione politica dei nuovi cattolici di inizio terzo millennio [qui].
Dopo aver, in questi ultimi anni, sapientemente gettato nei cassonetti di Roma Capitale tutto quanto potesse riguardare la Santissima Trinità, le Sacre Scritture e il Magistero di Santa Romana Chiesa, il prode pseudo-cardinale può ora finalmente deliziare gli aficionados con il suo programma “civico” per l’immediato futuro.
Dal premierato ai migranti, dal rapporto Nord – Sud alla nuova Europa, l’esimio porporato fa suo – con pregevoli ricami dialettici da navigato frequentatore (qual egli è sempre stato) dei salotti ex cattocomunisti e oggi accatto-dem-ambientalisti – il progetto della nuova e a un tempo stravecchia sinistra italiana e internazionale.
Le condizioni di salute sempre più precarie di messere Francesco (ma che pare gli impediscano, stranamente, di partecipare solo a eventi religiosi e liturgici) consentono all’ancora per poco vassallo Zuppi (una via di mezzo anni Duemila tra il cardinale Richelieu e il suo successore Mazzarino) di lucrare sempre maggiore spazio e potere in attesa di poter finalmente rivestire l’agognato ruolo al quale egli aspira da tempo: essere Papa – Premier e incarnare così il sogno che fu, nel Medioevo, quello che univa nei loro desideri di potere imperatori e pontefici.
Attendiamo ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.
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Apprendiamo ora che il 3 giugno a Bologna il cardinale Zuppi presiederà una celebrazione eucaristica in ricordo di Ernesto Buonaiuti, campione del modernismo scomunicato dalla Chiesa cattolica. Avanti tutta!
