Australia / Cala il numero dei presenti alle messe, ma c’è un aumento di giovani e battezzati. L’italiano fra le lingue più utilizzate nelle celebrazioni

Secondo i dati pubblicati questa settimana, tra il 2016 e il 2021 la percentuale di cattolici australiani che partecipano alla messa settimanale è scesa dall’11,8% all’8,2%. Ma ci sono anche segnali positivi.

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di Luke Coppen

L’Australian Catholic Mass Attendance Report 2021 afferma che il numero dei partecipanti alla messa è sceso da 623.400 a 417.350 – un calo di circa un terzo – in cinque anni.

Alcune delle trentatré diocesi australiane hanno registrato cali particolarmente marcati. Nella diocesi di Maitland-Newcastle le presenze sono scese da 10.465 nel 2016 a 5.443 nel 2021, con una riduzione del 48%.

La diocesi del Nuovo Galles del Sud ha registrato il tasso di partecipazione alla messa più basso del paese nel 2021, ben al di sotto della media nazionale pari al 3,7%.

La diocesi di Maitland-Newcastle è suffraganea dell’arcidiocesi di Sydney, che nel 2021 ha registrato un tasso di partecipazione alla messa superiore alla media del 10,4%. Ma anche l’arcidiocesi di Sydney – probabilmente la più importante del Paese – ha registrato un calo significativo nella partecipazione alla Messa, da 93.365 a 61.247 in cinque anni, con un calo del 34%.

Il tasso di partecipazione alla messa a livello nazionale, l’8,2%, colloca probabilmente l’Australia all’estremità inferiore dello spettro globale, accanto a paesi come Brasile e Francia.

Le nuove cifre si basano su un conteggio delle presenze alla messa a livello nazionale tenutosi in gran parte nel maggio 2021, quando la frequenza alle messe era soggetta alle restrizioni dovute al Covid-19.

Il rapporto di trentadue pagine conclude che gran parte del declino “può essere spiegato dall’impatto delle restrizioni legate al Covid-19 e dall’approccio cauto delle persone nei confronti della ripresa di modelli regolari di interazioni sociali nella comunità. È fondamentale notare, tuttavia, che il calo della partecipazione alla messa non può essere attribuito esclusivamente al Covid-19”.

“Anche altri fattori, come i cambiamenti demografici della popolazione cattolica, la presenza o l’assenza di immigrati, i modelli di frequenza dei diversi gruppi di età dei partecipanti e altre questioni che riguardano l’intera popolazione cattolica in Australia, giocano un ruolo”.

Il conteggio delle presenze alla messa è coinciso con il censimento australiano, avvenuto nell’agosto 2021. Il censimento ha rilevato che l’Australia ha una popolazione totale di 25,4 milioni di abitanti, il 20% dei quali cattolici.

Le trentatré diocesi dell’Australia comprendono cinque eparchie cattoliche orientali: caldea, maronita, melchita, siro-malabarese e ucraina.

Nei cinque anni considerati la frequenza alle funzioni religiose è aumentata solo nelle eparchie caldea e siro-malabarese.

Nell’eparchia caldea di San Tommaso Apostolo di Sydney, fondata nel 1973, i presenti sono passati da 3.779 nel 2016 a 6.657 nel 2021, con un aumento del 76%.

Nell’eparchia siro-malabarese di San Tommaso Apostolo di Melbourne, creata nel 2014, i presenti sono passati da 4.390 nel 2016 a 8.352 nel 2021, con un incremento del 90%.

Il rapporto afferma: “I cambiamenti nella popolazione cattolica sono particolarmente influenzati dai modelli migratori, dai movimenti di popolazione e da altri cambiamenti sociali”.

“Tutte le eparchie orientali, a eccezione dell’eparchia ucraina, che ha numeri stabili, hanno segnalato un aumento della popolazione cattolica nel 2021, probabilmente dovuto ai modelli di immigrazione, insieme a una maggiore precisione all’interno della comunità parrocchiale locale nell’identificarsi correttamente sul modulo di censimento (di cui coloro che non sono coinvolti in una comunità locale non sarebbero a conoscenza)”.

Il rapporto spiega che in tutta l’Australia le liturgie eucaristiche sono celebrate in ben quarantadue lingue diverse, compreso l’inglese. Le lingue più comuni, oltre all’inglese, sono il vietnamita, l’arabo, il caldeo e l’italiano.

L’Ordinariato Personale di Nostra Signora della Croce del Sud [l’Ordinariatus Dominae Nostrae Meridianae Crucis in Australia, in conformità con quanto stabilito dalla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus, estende la propria giurisdizione sui fedeli provenienti dall’anglicanesimo che manifestino per iscritto la volontà di farne parte, N.d.T.], fondato nel 2012, è stata l’unica altra giurisdizione australiana a vedere un aumento della frequenza alla Messa. La presenza media nell’organismo dei gruppi di ex anglicani è passata da 196 nel 2016 a 333 nel 2021. L’ordinariato personale ha subito una visita apostolica nel 2022. Il suo responsabile monsignor Carl Reid si è dimesso nel 2023 e la sede è vacante.

In un articolo per il Catholic Weekly australiano, Philippa Martyr ha evidenziato una tendenza potenzialmente significativa nel profilo di età dei frequentatori della messa: “Un quarto dei nostri frequentatori della messa domenicale ha più di settant’anni, ma ecco la buona notizia: le persone di età compresa tra i diciotto e i ventinove ora costituiscono quasi il 12% di tutti i presenti alla messa, il doppio della cifra, pari al 6,5%, nel 2016. Avevamo uno strano fungo demografico: una grande popolazione anziana che andava a messa, sostenuta da un gambo sempre più sottile di giovani frequentatori. Ma ora la figura inizia ad assomigliare di più a una giovane quercia con un tronco più robusto e una chioma più piccola”.

Negli ultimi anni, l’arcidiocesi di Sydney ha visto un notevole aumento del numero di persone che entrano nella Chiesa cattolica attraverso il programma RCIA, con 107 nel 2021, 179 nel 2023 e 266 nel 2024 [il Rite of Christian Initiation of Adults, Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, è un programma attraverso il quale persone non battezzate entrano nella Chiesa cattolica, N.d.T.].

Anche l’arcidiocesi di Brisbane ha registrato quest’anno il maggior numero di catecumeni, cioè candidati al battesimo.

Il prossimo conteggio nazionale australiano delle presenze alla messa avrà luogo nel 2026.

Il rapporto del 2021 afferma: “Facendo un’istantanea della partecipazione alla Messa nel 2021, abbiamo ottenuto un quadro accurato della portata della partecipazione in tutto il Paese. Per spiegare i cambiamenti, tuttavia, saranno necessari i dati del conteggio del 2026 per capire se il forte calo durante questo periodo sia stato un evento isolato o parte di tendenze più ampie che si sono verificate nella Chiesa”.

Fonte: pillarcatholic.com

Nella foto, la cattedrale di Santa Maria, Sydney

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