Francesco annuncia un documento sul Sacro Cuore di Gesù. Riparerà le offese causate dal Vaticano II?
Nell’udienza generale del 5 giugno 2024 Francesco ha annunciato l’intenzione di pubblicare nel prossimo settembre un documento sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù:
Stiamo percorrendo questo mese dedicato al Sacro Cuore. Il 27 dicembre dello scorso anno ricorreva il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque. In quell’occasione si è aperto un periodo di celebrazioni che si concluderà il 27 giugno del prossimo anno. Per questo sono lieto di preparare il documento che raccolga le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale. Credo che ci farà molto bene meditare su vari aspetti dell’amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore. Vi chiedo di accompagnarmi con la preghiera, in questo tempo di preparazione, con l’intenzione di rendere pubblico questo documento il prossimo settembre.
Ci vorrebbe un miracolo straordinario perché Francesco pubblicasse un documento santo e senza errori sul Sacro Cuore di Gesù, ma possiamo naturalmente pregare per questo. In ogni caso, se Francesco prenderà sul serio il progetto, scoprirà che i “preziosi testi magisteriali” sul Sacro Cuore di Gesù generalmente ripudiano non solo tutte le sue iniziative, ma anche, essenzialmente, tutte le novità promosse dal Concilio Vaticano II. In particolare, possiamo considerare tre modi profondi in cui i mali che sono proliferati dopo il Concilio offendono direttamente il Sacro Cuore di Gesù: la negazione della Regalità di Cristo, l’indifferentismo religioso e la moltiplicazione dei peccati.
Negazione della Regalità di Cristo
Nella sua enciclica del 1928 sulla riparazione al Sacro Cuore di Gesù, Miserentissimus Redemptor, papa Pio XI parlando del legame tra la Regalità di Cristo e il Sacro Cuore di Gesù scrisse che le “macchinazioni degli uomini malvagi” avevano negato la “sovranità di Cristo Nostro Signore”, rendendo ancora più necessaria la riparazione al Sacro Cuore di Gesù.
Con l’attenzione del Vaticano II all’ecumenismo e alla libertà religiosa, la negazione della regalità di Cristo era essenzialmente assicurata. Si può obiettare che il mondo stava cambiando in modo tale che le nazioni cattoliche erano già sull’orlo dell’estinzione, ma la realtà è che non sono state le “macchinazioni di uomini malvagi” al di fuori della Chiesa a spodestare Nostro Signore, ma piuttosto le “macchinazioni di uomini malvagi” all’interno della Chiesa.
Nel suo libro They Have Uncrowned Him. From Liberalism to Apostasy, the Conciliar Tragedy (Lo hanno detronizzato. Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare) l’arcivescovo Marcel Lefebvre ha raccontato la seguente discussione avuta con il nunzio apostolico a Berna, monsignor Marchioni, nel 1976, un dialogo che illustra perfettamente il cambiamento:
L’arcivescovo Lefebvre: “Alcune cose pericolose si possono facilmente vedere… Nella dichiarazione sulla libertà religiosa [Dignitatis humanae] ci sono alcune cose contrarie a ciò che i papi hanno insegnato: si decide che non ci possono più essere Stati cattolici!”.
Il nunzio: “Ma certo, questo è evidente!”.
L’arcivescovo Lefebvre: “Ma il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo? Che cosa si intende fare al riguardo?”.
Il nunzio: “Sa, questo è impossibile ora; forse in un futuro lontano? In questo momento questo Regno è negli individui. Dobbiamo aprirci alle masse”.
L’arcivescovo Lefebvre: “E l’enciclica Quas primas [sulla Regalità di Cristo]?”.
Il nunzio: “Oh… il papa non la scriverebbe più, ora!”.
I cosiddetti innovatori “cattolici” insistono, oggi come allora, sul fatto che Nostro Signore non può più regnare, e quindi non fanno nemmeno lo sforzo di difendere la Regalità di Cristo.
Alcune delle iniziative più importanti del Vaticano II hanno portato a mali che richiedono una riparazione al Sacro Cuore di Gesù. Di conseguenza, coloro che cercano di predicare da un lato un falso ecumenismo e la libertà religiosa e dall’altro la devozione al Sacro Cuore di Gesù si illudono: se vogliono onorare il Sacro Cuore di Gesù, dovrebbero prima smettere di disonorare Cristo Re.
Indifferentismo religioso
Non si può fare un’adeguata e giusta riparazione al Sacro Cuore di Gesù senza praticare la religione effettivamente stabilita da Nostro Signore. Nella sua enciclica del 1956 sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, Haurietis aquas, papa Pio XII ha deplorato la contaminazione dell’indifferentismo religioso:
“Inoltre ci sono coloro che considerano una devozione di questo tipo come una devozione che richiede principalmente la penitenza, l’espiazione e le altre virtù che essi chiamano passive, cioè che non producono risultati esterni. Per questo non ritengono opportuno ravvivare lo spirito di pietà nei tempi moderni. Piuttosto, questo dovrebbe mirare a un’azione aperta e vigorosa, al trionfo della fede cattolica, a una forte difesa della morale cristiana. La morale cristiana oggi, come tutti sanno, è facilmente contaminata dai sofismi di coloro che sono indifferenti a qualsiasi forma di religione e che, scartando ogni distinzione tra verità e falsità, sia nel pensiero che nella pratica, accettano anche le più ignobili corruzioni dell’ateismo materialista o, come lo chiamano, del secolarismo”.
Proprio come il falso ecumenismo e la libertà religiosa hanno portato alla negazione della Regalità di Cristo, hanno portato anche all’indifferentismo religioso. Mentre la Chiesa cattolica dovrebbe sempre cercare di insegnare alle anime che devono seguire gli insegnamenti immutabili della Chiesa se vogliono piacere a Dio e salvare le loro anime, gli apostoli della rivoluzione del Vaticano II hanno invece insegnato che tutte le religioni sono fondamentalmente buone, anche se il cattolicesimo è in qualche modo migliore. Gli apologeti del Vaticano II potrebbero negarlo, ma nessun cattolico serio può sostenere che il seguente passaggio dell’enciclica di papa Leone XIII sulla consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, Annum Sacrum, possa accordarsi con il messaggio generale del Concilio:
“Se dunque ogni potere è stato dato a Cristo, ne consegue necessariamente che il suo impero deve essere supremo, assoluto e indipendente dalla volontà di qualsiasi altro, in modo che nessuno sia uguale o simile ad esso; e poiché è stato dato in cielo e in terra, dovrebbe avere il cielo e la terra obbedienti ad esso. E in verità Egli ha agito in base a questo diritto straordinario e peculiare quando ha ordinato ai suoi apostoli di predicare la sua dottrina sulla terra, di riunire tutti gli uomini nell’unico corpo della Chiesa mediante il battesimo di salvezza e di vincolarli con leggi che nessuno poteva rifiutare senza rischiare la propria salvezza eterna”.
Sarebbe stato molto facile per il Vaticano II ribadire chiaramente questo insegnamento costante della Chiesa che si trova nella frase finale sopra riportata – tutti gli uomini devono appartenere alla Chiesa e seguire i suoi insegnamenti se non vogliono mettere a rischio la loro salvezza eterna – ma i molti passaggi ambigui e contraddittori contenuti nei documenti del Concilio hanno favorito un indifferentismo religioso che poi è stato coltivato nei decenni successivi. Se non ne siete convinti, basta che consideriate quanti vescovi hanno sollevato obiezioni al fatto che il Sinodo sulla sinodalità consideri tutti i battezzati (compresi i protestanti che detestano il cattolicesimo) come parte del “popolo di Dio” che forma la nuova Chiesa sinodale. Il loro silenzio su questo punto predica l’indifferentismo religioso dai tetti.
Moltiplicazione dei peccati
La “preghiera di riparazione” alla fine della Miserentissimus Redemptor di Pio XI enumera varie offese per le quali si deve riparare al Sacro Cuore di Gesù:
Ci sforziamo ora di espiare tutti questi deplorevoli crimini insieme, ed è anche nostro proposito fare ammenda per ciascuno di essi separatamente: per la mancanza di modestia nella vita e nel vestire, per l’impurità, per le tante insidie tese alle menti degli innocenti, per la violazione delle festività, per le orribili bestemmie contro di Te e i Tuoi santi, per gli insulti offerti al Tuo Vicario e all’ordine sacerdotale, per la negligenza del Sacramento dell’amore divino o per la sua profanazione con orribili sacrilegi, e infine per i peccati pubblici delle nazioni che si oppongono ai diritti e all’autorità didattica della Chiesa che Tu hai istituito.
È fuori discussione che la promulgazione del Novus Ordo Missae ha portato alcune di queste offese a un livello senza precedenti, specialmente quelle relative ai sacrilegi in relazione al Santissimo Sacramento. In generale, anche le offese al pudore e le violazioni delle festività si verificano con una frequenza molto maggiore tra coloro che frequentano il Novus Ordo Missae. Certo, queste offese non sono imposte dal Novus Ordo Missae, ma ne sono scaturite naturalmente e non c’è stato alcun tentativo di fermarle.
Possiamo anche vedere che tutti gli altri peccati si moltiplicano grazie al culmine raggiunto da diversi sviluppi post-conciliari: una catechesi scadente, che non riesce a insegnare ai cattolici la gravità dei peccati; la quasi scomparsa dell’istruzione relativa alla necessità di ricevere degnamente il Santissimo Sacramento; e l’indifferentismo religioso.
Nel complesso, tutto ciò indica la necessità più che mai pressante di fare una seria riparazione al Sacro Cuore di Gesù. Tuttavia, una componente chiave di un sincero desiderio di riparazione deve includere il proposito di evitare i tipi di offese che danno origine alla necessità di riparazione. Per questo motivo, coloro che affermano di avere una seria devozione al Sacro Cuore di Gesù dovrebbero anche lavorare per superare i mali che sono proliferati in nome del Vaticano II.
Possiamo anche prendere nota della discussione di papa Leone XIII, tratta da Annum Sacrum, sul rapporto di causa-effetto tra l’abbandono della verità e l’esperienza di mali come quelli che ci soffocano oggi:
Quando le menti degli uomini vengono innalzate a una tale altezza di orgoglio insolente, come meravigliarsi che la maggior parte del genere umano sia caduta in una tale inquietudine d’animo e sia sballottata da onde così agitate che nessuno è esente da ansie e pericoli? Quando la religione viene abbandonata, ne consegue necessariamente che le basi più sicure del benessere pubblico devono cedere, mentre Dio, per infliggere ai suoi nemici il castigo che meritano, li lascia in preda ai loro stessi desideri malvagi, in modo che si abbandonino alle loro passioni e infine si logorino per eccesso di libertà. Da qui l’abbondanza di mali che ormai da tempo si sono insediati nel mondo e ci spingono a chiedere aiuto a Colui dalla cui sola forza possono essere allontanati. E chi può essere se non Gesù Cristo, l’Unigenito Figlio di Dio? Perché non c’è altro nome sotto il cielo dato agli uomini per cui possiamo essere salvati (Atti 4, 12).
Dobbiamo ricorrere a Colui che è la Via, la Verità e la Vita. Ci siamo smarriti e dobbiamo tornare sulla retta via; le tenebre hanno oscurato le nostre menti e la luce della verità deve dissiparle; la morte ci ha colti e dobbiamo afferrare la vita. Sarà finalmente possibile che le nostre molte ferite siano guarite e che tutta la giustizia torni a germogliare con la speranza di un’autorità restaurata; che gli splendori della pace siano rinnovati e le spade e le armi cadranno di mano quando tutti gli uomini riconosceranno l’impero di Cristo e obbediranno volentieri alla sua parola e “ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, nella gloria di Dio Padre” (Filippesi 2, 11).
Si potrebbe ragionevolmente sostenere che questa è la migliore spiegazione dei mali senza precedenti che vediamo oggi nella Chiesa e nel mondo. Dio li permette affinché noi torniamo a Lui. Il rimedio è la vera devozione al Sacro Cuore di Gesù, comprendente il rifiuto dei mali che feriscono il Suo Cuore.
Sacratissimo Cuore di Gesù, abbi pietà di noi! Cuore Immacolato di Maria, prega per noi!
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Traduzione-riduzione dell’articolo di Robert Morrison Making Reparation For the Offenses Against the Sacred Heart of Jesus That Have Grown Progressively Worse Since Vatican II
Fonte: remnantnewspaper.com