Il rosario di via Ferraz a Madrid si può tenere anche in coincidenza con le europee. Accolto il ricorso di Calderón
José Andrés Calderón, organizzatore del rosario di via Ferraz a Madrid, ha vinto la sua battaglia contro le autorità che pretendevano di vietare [qui] la preghiera nei giorni delle elezioni europee. Calderón aveva promesso che non si sarebbe piegato, ha fatto ricorso e ha vinto.
Il delegato del governo di Madrid, Francisco Martín Aguirre, socialista, aveva vietato la recita del rosario sulla scalinata del santuario del Cuore Immacolato di Maria l’8 e il 9 giugno, ma la Camera amministrativa ha dato ragione a Calderón: con la mancata autorizzazione all’esercizio del diritto di riunione nei giorni 8 e 9 giugno 2024 c’è stata una violazione di un diritto fondamentale costituzionalmente garantito.
Se si accettasse il punto di vista di Aguirre, spiega il giudice, “si arriverebbe all’assurdità di ammettere il divieto di qualsiasi riunione o manifestazione per il semplice fatto di essere tale e di coincidere con il giorno di riflessione precedente a un’elezione o con il giorno dell’elezione”. Ma un tale divieto è in contrasto con la Costituzione.
Il giudice ricorda poi che la recita del rosario di via Ferraz si tiene ininterrottamente dal mese di novembre dello scorso anno. Quindi da parte degli organizzatori non c’è stato alcun calcolo per far coincidere la preghiera con le elezioni europee.
Conclusione: il giudice ha dato ragione a José Andrés Calderón e ha ordinato l’annullamento delle misure prese contro la recita del rosario. Risoluzione definitiva e che non potrà essere impugnata.