Rimuovere chiunque sia stato responsabile dello spettacolo. Questa la richiesta che il vescovo Joseph Strickland rivolge direttamente a papa Francesco in relazione all’esibizione di una drag queen durante la Giornata mondiale dei bambini. Nel corso della trasmissione The Bishop Strickland Show, monsignor Strickland (allontanato su decisione di Bergoglio dall’ufficio di vescovo di Tyler nel Texas semplicemente perché, con autentica parresìa, non ha nascosto il suo disagio per la linea dell’attuale pontificato) ha fatto riferimento alla scandalosa esibizione nello spazio del Foro Italico a Roma di un trasformista che spesso si presenta al pubblico in abiti femminili, uno spettacolo certamente più adatto a un gay pride che a una giornata dedicata ai bambini.
Il fatto che alcuni nella gerarchia fingano di poter cambiare le cose è qualcosa di “devastante”, “malvagio” e “frustrante” afferma Strickland. Questi finti pastori dicono che l’uomo è una creazione di se stesso, non di Dio, e può identificarsi come desidera: una totale falsità alla luce della nostra fede. “Dobbiamo essere molto seri e molto chiari su quale sia la verità, perché flirtare con tutti questi falsi messaggi, ed essere confusi e corrotti, non è da figli di Dio. Quando continuiamo a cooperare con il male stiamo giocando con il fuoco. Le conseguenze sono disastrose. Leggiamo l’Antico Testamento, leggiamo di Sodoma e Gomorra, di tanti episodi in cui il popolo si è ribellato alla verità rivelata da Dio e ci sono state gravi conseguenze”.
Parlando dei cattolici che si comportano come se potessero sempre farla franca, Strickland precisa che la misericordia di Dio è certamente infinita, non è così sicuro che la sua pazienza lo sia. “Ci stiamo avvicinando a un punto in cui Dio interverrà”.
“Papa Francesco, in questo caso devi agire”, dice Strickland in relazione all’esibizione della drag queen davanti ai bambini sotto l’egida del Vaticano. “Devi rimuovere chiunque abbia permesso che ciò accadesse perché è qualcosa di malvagio. Il male impera in Vaticano e non possiamo sederci con le mani in mano. I cardinali a Roma devono muoversi”.
La corruzione dei bambini è già gravissima quando avviene mediante i mass media, ma vederla promossa dalla Chiesa lascia sgomenti: “Ciò richiede un grido che dovrebbe essere forte, forte e chiaro, per il bene dei bambini e per il bene della Chiesa”.
Nella conversazione Strickland parla anche della recente intervista di Francesco al programma 60 Minutes e, soffermandosi sui commenti del papa circa gli abusi sessuali, rileva che la vicenda dell’ex gesuita Marko Rupnik insegna una cosa: se si conoscono le “persone giuste” o si è nella “posizione giusta”, la politica di “tolleranza zero” di Francesco semplicemente non si applica. “E ciò oltre a essere ingiusto è qualcosa che fornisce l’artiglieria a chi non aspetta altro che di poter attaccare la Chiesa”.
La vicenda, osserva il vescovo, riconduce allo scandalo McCarrick. L’ex cardinale Theodore McCarrick è infatti “l’emblema di questo tipo di doppiezza”. La decisione di laicizzarlo, lungi dal punirlo, “lo ha esentato dal tipo di processo che avrebbe dovuto affrontare”. Ma c’erano troppi cardinali, vescovi, preti e monsignori che, se MacCarrick fosse stato indagato, sarebbero risultati implicati, e così non se n’è fatto niente.
Infine, circa le parole di Francesco sui conservatori contenute nella stessa intervista a 60 Minutes, in particolare quando il papa dice che i vescovi conservatori hanno un “atteggiamento suicida”, Strickland risponde: “Non siamo noi ad avere tendenze suicide”. Il vero suicidio, non solo per i cristiani ma per l’intera civiltà umana, è “smantellare la tradizione” e inventare nuovi modi per “smantellare il Vangelo”.