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Il marasma e le nostre certezze. Nell’ora delle grandi decisioni

di Fabio Battiston

Caro Aldo Maria,

ho letto con grandissima partecipazione le tue importanti e lucidissime riflessioni [qui] seguite alla recensione dell’ultimo saggio di Enrico Maria Radaelli. Come non comprenderti, come non sentirci totalmente vicini a te in un momento come questo! Il tuo terremoto interiore è il medesimo di molti di noi e tu lo sai bene.

Mi sono tornati alla mente, uno dopo l’altro, i vari contributi che ti ho inviato su questo tema in questi due anni e mezzo di collaborazione. La mia “prima volta” su Duc in altum, era il 2 dicembre 2021, aveva un titolo più che mai in linea con l’attuale marasma: Come stare in questa chiesa irriconoscibile?

Da quel giorno abbiamo riflettuto e polemizzato, combattuto e denunciato. Abbiamo versato fiumi d’inchiostro per manifestare reciprocamente il nostro disagio, le nostre paure e confusioni ma anche la nostra visione, pur sempre da poveri peccatori. La posta in gioca era – e lo è ora più che mai – quella più importante in assoluto: la conferma della fede nel Dio trinitario su questa terra. Ciascuno di noi, in questi anni, ha dato le sue risposte, quasi mai definitive (come è giusto che sia). Risposte sempre ri-analizzate e ri-pensate alla luce di una situazione in vorticosa, impetuosa involuzione. Tu conosci la direzione nella quale, ormai da tempo, sono sempre più orientato, pur se tra incertezze e dubbi. Io non ho mai voluto affrontare specificatamente il tema della validità o meno delle dimissioni di Benedetto XVI né, tantomeno, l’eventuale e conseguente nullità dell’elezione del signor Jorge. Mi mancano infatti i necessari strumenti culturali, teologici e magisteriali per affrontare la questione con un minimo di affidabilità. Ho preferito guardare al concreto, cercando in umiltà di applicare quel “dai loro frutti li riconoscerete” con cui Cristo ci ha consegnato una chiave di lettura/analisi degli accadimenti valida in ogni tempo. Le risposte che ho avuto in questi decenni – tra elementi confortanti e disperanti – sono state tuttavia sempre connotate da un andamento complessivo tendente drammaticamente al peggio.

Il mio definitivo NO a questa chiesa cattolica temporale rantolante non è ancora arrivato a maturazione definitiva ma credo che manchi veramente poco. Credo sia tempo, e la tua accorata riflessione lo dimostra ampiamente, che si debba arrivare alla soluzione finale. Un redde rationem che sarà probabilmente diverso per ciascuno di noi ma che, vista la situazione, non potrà e non dovrà nascere da un compromesso tra chi si trova, pur proclamandosi credente nel Dio trinitario, su posizioni ormai abissalmente inconciliabili.

Possiamo chiamare questo processo in vari modi: scisma, auto-scisma, scissione, apostasia eretica. Ciò che conta è la consapevolezza di come sia giunto il tempo delle grandi decisioni (ben diverse da quelle evocate oltre ottant’anni fa dal balcone di piazza Venezia). Il marasma è massimo e le certezze – come sempre – sono solo due: la fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo e l’intercessione dell’Immacolata che difenderà sempre il Corpo Mistico.

Non praevalebunt.

Aldo Maria Valli:
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