Meditazione / Il Regno di Dio e la chiamata a evangelizzare
Il Regno di Dio è come un granello di senape…
Mc 4,26-34
di Eremita
La Parola di oggi ci chiama a meditare sul Regno di Dio. In moltissime parti del Vangelo Gesù Cristo ci invita a cercare il Regno di Dio, ma è possibile che ne abbiamo un’idea sbagliata, tutta nostra, diversa da quella autentica del Vangelo. Gesù ci dice che il Regno di Dio è come un piccolissimo seme che viene seminato. Che il contadino dorma o stia sveglio, di notte o di giorno, quel seme cresce, spontaneamente, e diventa un albero grande, tant’è vero che gli uccelli arrivano a posarsi sui suoi rami. Che significa? Significa che il nostro compito è seminare il Regno di Dio. Il resto lo fa il Signore. La nostra missione come cristiani battezzati è “cercare il Regno di Dio”.
In un altro passo del Vangelo il Signore dice: “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mc 6,33).
Spesso e volentieri ti affanni per cose inutili e passeggere. Ti preoccupi per la precarietà economica, la famiglia, il lavoro, per le cose che non vanno secondo i tuoi piani. Forse dimentichi una cosa. Dimentichi proprio quel versetto del Vangelo che ti dice che sei chiamato a cercare prima di tutto il Regno di Dio, e a tutto il resto provvederà Gesù in persona. Tu non devi preoccuparti delle cose terrene. Tu devi preoccuparti delle cose di Dio, perché se tu ti prendi cura delle cose di Dio, Lui si prende cura di te! Proprio questa la nostra chiamata.
Ma che significa cercare il Regno di Dio? Significa evangelizzare. Significa rispondere alla chiamata di Gesù: “Andate e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. I cristiani di oggi si sono seduti. Oggi non si evangelizza più. Nella stragrande maggioranza delle parrocchie si attua una pastorale di conservazione, mirata solo a dare sacramenti, seguire oratori, e cercare di tenersi quelle poche pecorelle che sono rimaste. Non c’è evangelizzazione vera. Non si va più a portare l’annuncio di Cristo Risorto. Sembra tutto scontato. Ma quell’uomo anziano che vive da solo perché i figli lo hanno abbandonato, quel delinquente che vive non lontano dal tuo quartiere, quell’adolescente che ha finito la cresima ed è scappato, quel tossico che vive per strada, chi li evangelizza? Chi porta oggi la Buona Notizia ai lontani? Chi glielo va a dire a chi è uscito dal carcere, perché ha rapinato o ucciso, che Gesù Cristo lo ama e lo può salvare dalla tenebra della sua vita? Oggi nessuno lo fa. Oggi si pensa ai migranti, all’ecologia, a farsi belli davanti ai vescovi, a fare politica, a fare carriera, ma nessuno si prende cura delle pecore perdute, quelle che tutti rifiutano e nessuno cerca più.
Un giorno, non molto lontano, ci verrà chiesto conto di questo. Che il Signore ci trovi pronti.
Amen.
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