Caro Aldo Maria,
mio marito e io siamo rimasti costernati dalla notizia dell’accusa di scisma rivolta a monsignor Viganò.
Allo stesso tempo ci chiediamo se non sia finalmente questa l’occasione da cogliere al volo – per la Vera Chiesa Cristiana Cattolica Apostolica Romana tutta, dai laici ai diaconi fino ai presbiteri – per dire con chiarezza che ne abbiamo davvero le tasche piene dell’ambiguità del vescovo di Roma e dei suoi equivoci scherani, che non ne possiamo più dei suoi squallidi giochetti “politicamente corretti” allineati perfettamente e senza vergogna con il pensiero unico del Deep State, per dire che non sappiamo che farne della sua inutile sinodalità e della sua falsa ecumenicità, in una parola che non ne possiamo più di un uomo che non vuole essere Papa, che dimostra di non esserlo e che, sull’onda diabolica del Concilio Vaticano II, ha portato in quattro e quattr’otto la Chiesa di Cristo lontana dal Figlio di Dio nelle terre aride e desolate dell’apostasia!
Tutto questo Monsignor Viganò l’ha ben chiarito in questi ultimi anni con i suoi frequenti e illuminati interventi. Siamo dunque chiamati proprio “tutti, tutti, tutti”, ma soprattutto gli altri vescovi e cardinali “indietristi e rigidi” che finora hanno esitato, a unirci lasciando i nostri orticelli, ad abbandonare le reticenze per timore della rappresaglia in stile “tuchano” e a unirci attorno a monsignor Viganò in difesa della Santa Romana Chiesa Apostolica, del suo Magistero e della sua Dottrina di sempre.
Mio marito ed io assicuriamo le nostre preghiere e siamo pronti in qualità di scismatici a stare per Cristo, con Cristo ed in Cristo assieme alla Sua Santissima Madre!
Coraggio! Gesù ce lo ha detto: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi […] Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato” (Gv 15, 18-21)
E infine: “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7, 16)
Laura Liberini
Gianfranco Artale
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Caro Valli,
esprimo la mia solidarietà a monsignor Viganò. Nell’epoca della menzogna, i menzogneri fanno carriera e chi dice la verità deve essere pesantemente perseguito. Monsignor Viganò viene perseguitato? Ergo: dice la verità.
B.G.
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Caro Aldo Maria Valli,
essere accusati di scisma dal duo Bergoglio-Fernández è una medaglia d’oro al valor spirituale che monsignor Carlo Maria Viganò deve appuntarsi sul petto!
Magari potessimo farlo anche noi!
Esprimiamo profonda ammirazione per monsignor Carlo Maria Viganò, un uomo di Dio e della Sua Chiesa, che parla il linguaggio della verità e della giustizia ed esercita la parresia evangelica.
Gli scismatici sono Bergoglio, Fernández e la loro cricca.
Leonida Maria Tucci
Susanna Tucci
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Caro Valli,
scrivo da Salvador- Bahia, in Brasile. Seguo con apprensione le notizie riguardanti monsignor Viganò. Mi unisco nella preghiera. La voce dell’arcivescovo, che per me, come per molti, nei quattro angoli del mondo, è la voce del pastore che fa risuonare quella del Buon Pastore, non ci sarà tolta perché è nella nostra mente e nei nostri cuori. Spero che possa essere tramandata alla storia con fedeltà e veracità.
Maria Loretta Penasa
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Caro Valli,
la ringrazio dell’opportunità offerta di poter manifestare il proprio sostegno a monsignor Viganò in questo momento così cruciale. Voglio esprimere anche il mio rammarico verso quelli che, pur essendo sul fronte tradizionalista, in modo sottile prendono le distanze da Sua Eccellenza facendo sostanzialmente proprie le accuse dell’Uffizio bergogliano, rispetto al quale mostrano in definitiva la loro uniformità.
Lettera firmata
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Caro Valli,
attraverso il suo prezioso e puntuale blog desidero far giungere a monsignor Viganò tutta la mia solidarietà e la mia stima.
In questi ultimi anni egli è stato per me un riferimento importante, un vero pastore orientato unicamente a portare le anime a Cristo nostro Signore. Questo è il vero senso della tanto abusata parola “pastore” e della e la sua declinazione “pastorale”.
Uniamoci in preghiera per dare forza e coraggio a questo nostro vero pastore, affinché affronti i lupi rapaci che lo attorniano. E assieme a lui preghiamo con tutti coloro che credono che il depositum fidei non vada intaccato e che nostro Signore Gesù è lo stesso oggi come duemila anni fa.
Alziamo al cielo la nostra preghiera unanime, insieme al nostro sommesso grido di dolore che prorompe dai cuori.
Con tanta stima e, se mi permette, affetto.
Mara De Fabritiis
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Caro Valli,
nessuno si è accorto che Tucho e combriccola si sono svegliati dopo che monsignor Viganò ha affermato che Bergoglio ha commesso le stesse nefandezze del suo protetto McCarrick? Non è che forse è stato messo il dito nella piaga, toccando un nervo intoccabile? Non è che è proprio quello il fulcro del problema? Non è che la denuncia di monsignor Viganò fa luce (caso mai ce ne fosse ancora bisogno) sul progetto che quei loschi figuri stanno elaborando?
Forza e coraggio, monsignore, siamo tutti con lei, e Viva Cristo Re!
Giulio Melloni
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Caro Valli,
ho appreso cum tristitia dei provvedimenti canonici nei riguardi dell’Eccellentissimo Successore degli Apostoli monsignor Carlo Maria Viganò. Mai come in questo momento storico notiamo l’attualità delle parole del Signore: “Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci” (Mt. VII,15).
Coloro che attualmente occupano i posti più influenti all’interno della Gerarchia ecclesiastica vengono a noi in vesti da pecore ma dentro sono lupi rapaci. Un esempio plastico a conferma di quanto affermo è la stessa persona di papa Francesco, presentatosi, nel lontano marzo 2013, come un docile agnellino, che però poi nell’agire si è rivelato essere un lupo rapace.
Papa Francesco promise alla Chiesa e al mondo di riformare la Curia, di riformare certi organi interni al Vaticano che non operano nella massima trasparenza, di ripulire ogni sorta di abuso sui minori, ma cosa è accaduto invece? Ciò che si è veramente e concretamente occupato di riformare in questi anni è stata la Dottrina immutabile, come immutabile è la stessa Verità di Cristo Signore, provocando danni umanamente irreparabili, ponendosi alla perfetta sequela del Concilio Ecumenico Vaticano II, quel Concilio che lo stesso monsignor Viganò ha coraggiosamente e cristianamente rigettato.
Monsignor Viganò rappresenta una colonna del Tradizionalismo cattolico, una colonna per cui dobbiamo pregare, in cui dobbiamo sperare e che dobbiamo sostenere affinché prosegua e migliori la sua lotta in difesa del cattolicesimo.
Qualsiasi provvedimento verrà preso dalla Gerarchia contro di lui non dovrà demotivare e scoraggiare noi, perché abbiamo una sola certezza: il Signore Gesù Cristo e il suo santo appoggio.
Non dimentichiamo le parole del Salmo 91: “Tu che abiti al riparo dell’Altissimo e dimori all’ombra dell’Onnipotente, di’ al Signore: mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido”. Queste parole ci rassicurano sulla nostra condizione presso il Signore.
Sotto le ali divine siamo al riparo dalla tempesta scatenata da Satana, mentre coloro che sono privi di fede non trovano e non troveranno riparo presso il Signore, perché in lui non credono e perciò a lui non sono graditi. Gli odierni avversari gerarchici di Monsignore sono in balìa della tempesta, perché, come diceva monsignor Lefebvre nel 1987: “Hanno perso la fede, Roma è nell’apostasia!”.
Ricordiamo le parole del Signore: “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” (Mt. XII,30). Preghiamo costantemente per monsignor Carlo Maria Viganò e in questo mese di giugno affidiamolo al Sacro Cuore di Gesù.
Flavio Pisaniello
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Caro Valli,
nel ringraziarla per il suo farsi tramite delle parole di tanti veri credenti per monsignor Viganò, manifesto tutto il mio disgusto nel vedere quest’ingiustizia perpetrata, ancora una volta, da chi occupa il posto di Vicario di Cristo.
Sono profondamente dispiaciuta di poter esprimere una vicinanza solo a parole ma sappia, caro monsignor Viganò, che in questi anni ho avvertito tutta la sua tenerezza e la cura di vero Pastore di anime quale ci ha mostrato essere. Le sono riconoscente. Maria Santissima e il Signore le daranno il coraggio necessario per attraversare questa prova.
Lettera firmata
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Caro Aldo Maria,
oltre a testimoniare la mia assoluta solidarietà e vicinanza a monsignor Viganò, pongo una semplice domanda: come mai proprio ora questa meschina persecuzione contro un uomo di 83 anni che, data l’età, non dovrebbe certo far paura a Bergoglio e ai suoi seguaci ?
Cordiali saluti.
Marco Anca
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