Dopo quelle di Fabio Battiston [qui], ecco altre rime che esprimono vicinanza e solidarietà a monsignor Viganò. Più che nel campo della poesia siamo in quello dello stornello, una forma espressiva che in passato riusciva a dire, specie quando era di contenuto satirico, ciò che il popolo avvertiva a pelle ma la classe colta (o presunta tale) ignorava o contrastava. E ora sta succedendo qualcosa di simile tra i cattolici.
*
di Gaetano Tirloni
L’eretico Bergoglio
perseguita con orgoglio
il dotto e santo monsignore
che diffonde la Verità a tutte l’ore.
Col suo fido poeta porno,
che dovrebbe in Argentina far presto ritorno,
non si pregia nemmeno di dimostrare
dove monsignor Viganò abbia potuto sbagliare.
Del resto, non troverebbe un aggettivo
che fosse superfluo o negativo
negli scritti che il suo contestare
han ogni giorno più vigore.
Ma quel che fa maggior ribrezzo
è il malcelato disprezzo
che Viganò incontra in quegli ambienti
che dovrebbero custodirlo fra i portenti.
Qui abbiamo un tribunale di malfattori
che mette fra i suoi valori
quelli che Satana considera vincenti:
viviamo in tempi molto dolenti.
E speriamo che il Signore, assopito,
almeno muova un suo dito
e precipiti nell’Inferno gl’impostori:
Gesù, ti prego, metti fine agli orrori.