La nostra solidarietà a monsignor Viganò / 10

Caro Valli,

la nostra solidarietà a monsignor Viganò dev’essere concreta ed efficace : non diamo l’otto per mille alla Chiesa cattolica!

Lettera firmata

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Carissimo Monsignore,

la battaglia per la Chiesa che Lei sta portando avanti è la battaglia per Nostro Signore e di Nostro Signore. Noi preghiamo per Lei. Per me, come per altri cattolici, Lei è stato uno dei baluardi che mi hanno permesso di non lasciare la Santa Chiesa capendo che Nostro Signore, anche se dorme, è ben consapevole di ciò che accade. Quando sarà giunto il momento mostrerà la Sua gloria, e si alzerà con potenza per comandare alla tempesta che vuole travolgere l’intera creazione: “Acquietati!”.

La ringrazio dal più profondo del cuore, e sono sicura che il Signore stesso La guida e continuerà a farlo per il bene della Sua Sposa. Che il Manto della Madre santissima La copra sempre, e che nel Suo amore materno Lei possa ristorarsi.

Mi permetto di salutarLa con affetto e profonda stima.

Valeria Fusetti Soligo

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Caro Valli,

penso che nel marasma un cui siamo immersi dovremmo ringraziare continuamente il buon Dio per aver aperto gli occhi e dato coraggio almeno a un prelato, ovvero a monsignor Viganò. Ma, come al solito, i doni del tutto gratuiti del Signore vengono ripagati con l’ingratitudine. Solo così si spiega lo spettacolo penoso offerto da coloro che, pur dovendo sostenere e incoraggiare questo anziano arcivescovo, tentano di celare la loro cattiva volontà dietro scuse ridicole. Mi riferisco in particolare al comunicato vergognoso della Fraternità San Pio X, la quale, per celare la propria ingratitudine verso il Signore, si sforza di sottolineare le “differenze” che ci sarebbero tra monsignor Lefebvre e monsignor Viganò. È fin troppo facile rispondere che se tra Lefebvre e Viganò ci sono delle differenze, tra Lefebvre e l’attuale Fraternità c’è di mezzo l’abisso, dal momento che, mentre il vescovo francese aveva la franchezza di parlare chiaro e tondo sul conto dei signori del Vaticano, le autorità della Fraternità hanno scelto la via del mutismo assoluto, imbarazzante, col chiaro intento di non molestare i bellimbusti del cupolone. Con questo comunicato, dal tenore schifiltoso e spocchioso, la Fraternità nasconde alla considerazione dei fedeli una verità indiscutibile. Chi ha conosciuto monsignor Lefebvre sa perfettamente che se fosse stato ancora vivo avrebbe sostenuto in ogni modo e cercato a tutti i costi un’intesa con Viganò. La Fraternità, nascondendo questa verità incontestabile, col suo comunicato può ingannare solo chi non ha conosciuto il vescovo francese.

Noi, al contrario, non cessiamo di rendere grazie a Dio, per i doni che quotidianamente, in maniera del tutto immeritata, riceviamo dalla sua infinita bontà.

Lettera firmata

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Caro Aldo Maria Valli,

scrivo per ringraziare monsignor Viganò. In particolare per le parole benedette e benedicenti che rivolse agli anziani e ai malati nel Santo Natale del buio 2021.

Sono state – come disse sant’Antonio in uno dei suoi Sermoni sull’Annunciazione – un tempo primaverile nel pieno dell’inverno.

Le riporto di seguito:

A voi, anziani e malati, […] a voi segregati dalle vostre famiglie e dai vostri cari […] io dico: non lasciatevi abbattere dalla vostra solitudine, non cedete allo sconforto e alla disperazione! Voi avete la possibilità di mettere a frutto queste vostre sofferenze, offrendole al Signore in unione con i Suoi patimenti sulla Croce, per la remissione dei vostri peccati, in riparazione delle offese a Dio, in suffragio delle anime del Purgatorio. Pregate!

Pregate la Vergine Santissima di assistervi e proteggervi. Recitate il Santo Rosario, chiedendo alla Madonna di salvare la nostra cara Italia e il mondo intero da questo flagello infernale. Pregate i Santi di esservi amici e di starvi vicini nelle ore del silenzio e dell’abbandono. Pregate gli Angeli di custodire gli altri malati, perché possano ricevere i Sacramenti e abbiano la grazia di confessarsi e avere una santa morte, con il conforto di un sacerdote. Offrite le vostre sofferenze, le vostre angosce, le vostre lacrime a Nostro Signore, ed Egli vi ricambierà con la Sua pace e il santo abbandono alla Sua volontà. E non trascurate di conservarvi in grazia di Dio, perché non vi è dato di sapere né il giorno né l’ora.

[…] Cari fratelli e sorelle, vi esorto tutti a celebrare questo Santo Natale nella sua vera dimensione spirituale. Fate nascere nel vostro cuore il Re Bambino, e iniziate da una buona Confessione e da una Comunione fatta con devozione. Pensate all’anima, e il Signore penserà al resto. Rivolgete il vostro pensiero alla Sacra Famiglia, cacciata dalla locanda e costretta a trovare ricovero in una grotta. Sia la loro benedetta povertà, la loro apparente segregazione, di consolazione per tutti voi. Nella lontananza dalla società, nell’ostracismo imposto a chi è più debole e bisognoso, la magnificenza di Dio non manca di risplendere potente, con i cori degli Angeli sopra la mangiatoia, i semplici doni dei pastori, l’adorazione dei Magi. Mettiamoci tutti in un angolo di quella grotta, contemplando quale amore infinito ha mosso la Seconda Persona della Santissima Trinità ad incarnarsi, nascendo tra i patimenti e preparandosi sin dalla culla al Sacrificio redentore.

A voi tutti il mio più sincero augurio di un Santo Natale. Un Natale che sarà davvero santo, se saprete celebrarlo rimanendo vicini a Gesù Bambino. Un Natale che non sarà nella solitudine e nell’angoscia, ma nella beata compagnia della Sacra Famiglia e nella gioia della Nascita del Salvatore del mondo. Di tutto cuore vi benedico.

Rivolgo infine un invito a Sua Eccellenza: entri nel Cuore Immacolato di Maria e si lasci guidare da Lei nella presente tempesta. Lì troverà il segreto della gioia.

San Pio da Pietrelcina benedica monsignor Viganò e lo conduca sicut agnus presso l’Agnello di Dio.

Veni Sancte Spiritus!

Emanuele Giraldo

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Caro Valli,

desidero ringraziare dal profondo del cuore l’arcivescovo Viganò e comunicare tutta la mia solidarietà nei suoi confronti.

Pensiamo a quale sarebbe la nostra situazione se monsignor Viganò dal 2018 non avesse incominciato a far sentire la sua voce a difesa della Chiesa e della fede cattolica. Saremmo tutti certamente più soli e ancora più sbandati a fronte di tante deviazioni e tanta ambiguità da parte della gerarchia. E non avremmo i preziosi elementi di giudizio che Viganò ci ha messo a disposizione per collegare la deriva della gerarchia ai progetti del mondialismo di ispirazione massonica.

Faccio davvero fatica ad accettare il silenzio, i distinguo o, peggio ancora, l’ostilità mostrata nei confronti di Viganò da conservatori e presunti tradizionalisti che, in realtà, non hanno a cuore la Chiesa e la fede cattolica ma solo i loro interessi. Mi sembra che l’ipocrisia e l’opportunismo di questi settori sia peggiore dell’aperta ostilità dei modernisti.

Luigi

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