di Niccolò Raggi
Carissimo Aldo Maria Valli,
dalla lettura del suo articolo dal titolo Rinuncia di Benedetto XVI, elezione di Bergoglio, attacco a Pietro. Da “Duc in altum” a cuore aperto [qui] emerge chiara la sua sensibilità e il suo integrale affetto per la nostra Casa comune, questa sì minacciata da ogni parte, che è la Santa Madre Chiesa, una, cattolica e apostolica.
Come non si può essere cristiani senza essere mariani, così non si può essere cattolici senza amare la Chiesa e il Vicario di Cristo e senza pregare e impegnarsi per la loro esaltazione e libertà, come recitava una vecchia e bella preghiera.
A tal proposito apro una brevissima parentesi su Bergoglio che ultimamente e sempre più spesso chiede di pregare per lui, premurandosi però di specificare con amara ironia: “A favore”.
Credo che solo questo ci dica tutto della considerazione del soprannaturale che ha questa persona, tanto da parafrasare quasi letteralmente le preoccupate parole dell’attentatore di Giovanni Paolo II, Ali Agca, una volta informato del fallito omicidio: sapendo infatti di aver sparato al cuore e essendogli stato riferito che la Madonna aveva deviato la traiettoria del proiettile all’interno del corpo del santo, immediatamente chiese se si sarebbe dovuto aspettare ritorsioni da questa Signora!
Chiusa la parentesi, torniamo alla vexata quæstio: se Bergoglio sia o meno il papa.
Bisogna necessariamente premettere che la soluzione di tale questione ci riguarda come cattolici ma non ci compete, come egregiamente indicato nell’articolo del blog di un sacerdote che scrive sotto lo pseudonimo di padre Elia.
D’altra parte in quanto esseri umani abbiamo la necessità di giudicare la realtà, impegnandoci al contrario come cristiani nel liberatorio e arduo esercizio di non giudicare le persone.
Quindi, rispondendo anche alle perplessità che enuncia nel suo articolo, da qui in poi esporrò alcuni giudizi e considerazioni personali che riguardano i due punti chiave che hanno condotto alla reggenza di Bergoglio: la rinuncia di Benedetto XVI e il conclave con l’elezione che ne è seguita.
Nella dichiarazione dell’11 febbraio 2013 Benedetto XVI afferma: “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.
Sappiamo tutti che Benedetto XVI non sprecava parole e, ancor meno, ne pronunciava con superficialità; il fatto dunque che parli di una certezza raggiunta dopo accuratissimo esame di coscienza fa pensare ad alcuni, me compreso, che abbia ricevuto una rivelazione straordinaria da parte del Signore.
Se così fosse significherebbe che Cristo stesso abbia voluto la rinuncia e ispirato la sua inedita formulazione e abbia permesso la conseguente elezione.
Perché mai avrebbe fatto ciò?
Questo resta in prevalenza misterioso. Certamente possiamo però affermare che da quella data a oggi non si gioca più a carte coperte e che il Gesù della chiesa di oggi è il diretto antagonista di Cristo, come magistralmente esposto nell’articolo di Vigilius che Duc in altum ha tradotto per noi [qui].
Per quanto concerne l’elezione, sono ormai arcinote le dichiarazioni del cardinale Daneels circa gli incontri di un gruppo di cardinali dei quali faceva parte (autodefiniti con la solita amara ironia “mafia di San Gallo”) e gli accordi che seguirono tali incontri per portare al Soglio un candidato a loro confacente.
Se così fosse stato, essi si sarebbero trovati tutti, candidato compreso, in condizione di scomunica latæ sententiæ.
A questo aggiungo, avendolo saputo tramite un cardinale elettore, che durante quel conclave si verificarono dei “segni straordinari” che indicavano Bergoglio come successore e che, ex post, non potevano essere altro se non frutto di stregoneria.
In conclusione, Bergoglio non è altro – al pari dei vari Macron, von der Leyen e Zelenskyj – che una pedina nelle mani del nemico dell’umanità, il diavolo, e allo stesso tempo uno tra le miriadi di coloro che, pur non volendolo, finiscono con l’assistere nel suo progetto di liberazione dell’umanità il Dio Altissimo.