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Un ponte tra Donetsk e Verona

Riprendo questa notizia da Rangeloni News. Notizie, storie e verità che nessuno racconta.

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di Vittorio Nicola Rangeloni

Dopo i manifesti riportanti la scritta “La Russia non è mio nemico” apparsi a Verona e la risposta inaspettata ma convinta giunta da Donetsk, le due città hanno espresso la volontà di conoscersi meglio, organizzando una videoconferenza. Laddove per diverse ragioni non arrivano la politica e le istituzioni, possono arrivare le semplici persone. Sia gli italiani che i russi non vogliono la guerra, non c’è odio reciproco, ma anzi c’è un grande desiderio di dialogare.

Alexey Muratov, vertice del movimento “Repubblica di Donetsk”, che ha teso la mano in risposta al gesto di Verona, ha affermato che “nonostante la città venga colpita dall’esercito ucraino anche impiegando armi e munizioni italiane, c’è la consapevolezza del fatto che coloro che in Italia hanno scelto di inviare questi strumenti a Kiev non rappresentano tutto il popolo italiano. Sappiamo che gli italiani comuni non sono nostri nemici”.

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Aldo Maria Valli:
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