di Cristina Vai
Caro Valli,
prima di scrivere per ringraziarla della sua intelligentia cordis ho bevuto un caffè per essere al meglio della mia. Condivido in tutto la sua bellissima intervista a The Remnant [qui]. La sincerità è la via del Paradiso. Ho detto “bellissima” perché “la bellezza non è sensazione, ma epifania” (Nicolás Gómez Davila).
Avrei mille cose da dire perché la bellezza è prolifica e la bruttezza è sterile, ma – come dicevano i gesuiti quando ancora credevano in Dio – troppe idee confliggono e si annullano.
Si ama quello che si ammira: “Chi ti ama non è chi fa qualcosa per te, ma chi ti vede meraviglioso” (Heine). Quale autorità, quale amore potranno mai suscitare quei papi, vescovi e sacerdoti che si rendono ridicoli per piacere al mondo come vecchie zitelle? E a quale mondo, poi? L’arido mondo massonico satanista della tecnica. “La tecnica è la più decisiva forza anticristiana che mai sia entrata in scena. Là dove ci sono i simboli della tecnica, lo spazio viene svuotato di tutte le forze della natura, di tutti i mondi spirituali rimasti in esso” (Ernst Junger).
I Padri non volevano solo essere amati, volevano soprattutto che i loro figli crescessero buoni e onesti e perciò li punivano. Non dicevano tante parole, ma davano l’esempio e i figli capivano. Troppa confidenza poca riverenza.
La fede è amore per Dio, e l’amore è il più grande mistero. Le cose importanti – Dio, l’aria, l’amore, la musica… – si vedono dagli effetti che hanno sugli uomini. Si vede un uomo innamorato, non l’amore. E quale amore vediamo oggi negli uomini di Chiesa e nel mondo?
Meno male che non sei uno specialista di teologia e filosofia. Gli specialisti fanno l’autopsia alla fede e alla conoscenza e così le uccidono. “La Sapienza Dio la elargisce a quanti lo amano” (Siracide 1,8). “Ti rendo lode o Padre perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli” (Luca 10,21). Quando le parole non si scrivono sui cuori sono come lacrime nella pioggia (da Blade Runner).
Grazie di cuore.