di Alessandro Mirabelli
Caro Valli,
l’11 luglio scorso il Dipartimento delle Finanze ha reso noti i dati relativi alla scelta e alla ripartizione dell’otto per mille dell’anno d’imposta 2022 (dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2023).
Coloro che nel 2023 hanno esercitato l’opzione rappresentano il 40,13% dei contribuenti persone fisiche. Tale percentuale da alcuni anni è stabile e oscilla fra il 39% e il 41%.
Nell’anno d’imposta 2022 le firme a favore della Conferenza episcopale italiana sono state 11.347.809 mentre nel 2021 erano state 11.590.321.
Dal 2012 continua ininterrottamente il trend in diminuzione. Rispetto all’anno d’imposta 2021 la diminuzione è stata del 2,13%.
Le firme perse nel 2022 rispetto all’anno d’imposta precedente sono state 242.512.
Dall’anno d’imposta 2012 al 2022 in undici anni la Cei ha perso 3.878.482 firme, pari al 34,17%.
Poiché aveva recentemente firmato l’intesa con lo Stato, per la prima volta ha partecipato alla ripartizione dell’otto per mille la Chiesa d’Inghilterra (anglicani). Ha raccolto 5.556 firme.