Trump nel mirino. Quelle parole di Biden e le tante domande sulle falle nella sicurezza

“È stato solo Dio a impedire che accadesse l’impensabile” ha scritto Donald Trump in un messaggio sui social, dopo l’attentato avvenuto a Butler, in Pennsylvania

“In questo momento – ha aggiunto Trump – è più importante che mai rimanere uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere”.

Le tendenze politiche di Crooks, l’attentatore ventenne, non sono state del tutto chiarite. I registri mostrano che Crooks era registrato come elettore repubblicano in Pennsylvania, ma i rapporti federali sul finanziamento delle campagne elettorali indicano anche che donò quindici dollari a un comitato d’azione politica progressista il 20 gennaio 2021, il giorno del giuramento del presidente Joe Biden.

L’attacco è stato il più grave tentativo di uccidere un presidente o un candidato alla presidenza da quando Ronald Reagan fu colpito nel 1981. L’incubo della violenza politica torna in primo piano in un Paese profondamente polarizzato, a meno di quattro mesi dalle elezioni presidenziali.

Donald Trump ha dichiarato di aver pensato inizialmente di rinviare il suo viaggio alla convention nazionale repubblicana di Milwaukee, ma di aver cambiato idea: “Non posso permettere a un cecchino o a un potenziale assassino di forzare un cambiamento nella programmazione o in qualsiasi altra cosa”, ha scritto Trump sul suo social Truth. “Pertanto, partirò per Milwaukee, come da programma”.

Non pochi tra i repubblicani danno la colpa della violenza a Biden e ai suoi alleati, sostenendo che i continui attacchi a Trump, dipinto come minaccia alla democrazia, hanno creato un ambiente tossico. In particolare viene ricordato un commento fatto da Biden ai donatori l’8 luglio, quando il presidente disse che “è tempo di mettere Trump nel mirino”.

L’analisi di oltre una dozzina di video e foto della scena del comizio di Trump, nonché di immagini satellitari del luogo, mostra che il tiratore è riuscito ad avvicinarsi in modo sorprendente al palco dove stava parlando l’ex presidente.

Un video postato sui social media e geolocalizzato dall’Associated Press mostra il corpo di una persona che giace immobile sul tetto di un edificio della AGR International, uno stabilimento manifatturiero appena a nord del Butler Farm Show, dove si è tenuto il comizio di Trump.

Il tetto dove giaceva la persona è a meno di 150 metri dal luogo in cui Trump stava parlando, una distanza dalla quale un tiratore decente potrebbe ragionevolmente colpire un bersaglio di dimensioni umane. A titolo di riferimento, 150 metri è la distanza da cui le reclute dell’esercito americano devono essere capaci di colpire una sagoma a grandezza umana per passare l’esame di utilizzo del fucile M-16. E l’AR-15, l’arma dell’attentatore che ha sparato a Trump, è la versione civile semiautomatica dell’M-16 militare.

Il raggio d’azione da cui Crooks ha sparato e il suo abbigliamento hanno fatto ipotizzare che il giovane avesse esperienza militare. Tuttavia non sono state trovate notizie circa un suo servizio nell’esercito.

“È sorprendente che l’uomo armato sia riuscito ad aprire il fuoco sul palco prima che i servizi segreti lo uccidessero”, ha detto Kevin Rojek, l’agente responsabile dell’ufficio di Pittsburgh dell’Fbi.

Il segretario alla Sicurezza interna Alejandro Mayorkas, il cui dipartimento supervisiona i servizi segreti, ha dichiarato che i funzionari impegnati con le campagne elettorali di Biden e Trump “hanno preso tutte le misure possibili per garantire la loro sicurezza”.

I pericoli della campagna elettorale sono ben chiari dopo l’assassinio di Robert F. Kennedy nel 1968, e di nuovo nel 1972, quando Arthur Bremer sparò e ferì gravemente George Wallace, che era in corsa come indipendente con una piattaforma elettorale che a volte è stata paragonata a quella di Trump. Questo ha portato a una maggiore protezione dei candidati, anche se le minacce sono continuate, in particolare contro Jesse Jackson nel 1988 e Barack Obama nel 2008.

Il rappresentante repubblicano Mike Kelly, eletto nella regione in cui si è verificata la sparatoria ed era presente al comizio con la moglie e i nipoti proprio dietro Trump, si è detto “sconcertato per come e cosa è successo agli Stati Uniti d’America”. “Vorrei solo che la gente moderasse i toni”, ha aggiunto. “Smettete di cercare di incolpare qualcuno. La colpa è da qualche parte nella psiche dell’America”.

Secondo due funzionari delle forze dell’ordine, non molto tempo prima degli spari i partecipanti al raduno hanno notato un uomo che si arrampicava sul tetto di un edificio vicino e hanno avvertito la polizia locale.

Un agente della polizia locale è quindi salito sul tetto e si è imbattuto in Crooks, che gli ha puntato contro il fucile. L’agente è fuggito lungo una scala e Crooks ha rapidamente sparato verso Trump, ed è stato allora che i cecchini dei Servizi segreti sono intervenuti e hanno ucciso l’attentatore.

I funzionari hanno riferito che materiali per la fabbricazione di bombe rudimentali sono stati trovati all’interno dell’auto di Crooks e nella sua abitazione.

“Ora è chiaro che anche Robert Kennedy Jr. ha bisogno della protezione dei servizi segreti” scrive il sito americanthinker. “Finora non ne ha ricevuta, e questa è un’altra vergogna del presidente Biden”.

“La retorica di sinistra – continua il sito – è stata ed è un problema. Le dichiarazioni inaccettabili e sconsiderate delle persone anti-Trump, secondo cui lui è una minaccia esistenziale per la democrazia, un nazista e un Hitler, devono essere fermate”.

“È inimmaginabile che un edificio a circa centoventi metri piedi dal palco non sia stato sgomberato. Il reparto avanzato non ha ripulito adeguatamente l’area. Donald Trump ha resistito agli attacchi dell’intelligence e della stampa, a false accuse e ora ai proiettili. Ha chiesto di continuare a combattere e così dobbiamo fare”.

 

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