Dopo il rogo di Rouen. Per i nostri figli un futuro di sottomissione e disonore?

di Cristina Vai

Caro Valli,

gran brutto periodo per noi cattolici e per le nostre case, le meravigliose cattedrali che i padri antichi hanno costruito con la loro fede. Brucia la cattedrale di Rouen, la città in cui santa Giovanna D’Arco, la semplice, giovane contadina che liberò la Francia dall’occupazione inglese, morì sul rogo. Nel luogo del suo martirio, in piazza del Mercato, è scritto: Giovanna, senza ritratto e senza tomba, perché il posto dei santi e degli eroi è nel cuore dei viventi.

Tutti sanno che chi brucia le cattedrali dedicate a Notre Dame è “l’Eterno nemico islamico” (Raimondo Montecuccoli). Con l’interessata complicità della Sinistra liberal internazionale, con la violenza e con l’inganno gli islamici ci hanno invasi. Approfittando del nostro sistema sociale e delle nostre leggi ci hanno impoveriti trasformando le nostre città in suburre africane, seminando paura, insicurezza, degrado, costringendoci a rinchiuderci in casa. Nessun politico, nessun banchiere, nessun giornalista, nessun magistrato, nessun prete ci aiuterà. Assisteremo noi ignavi e imbelli alla distruzione della nostra storia e della nostra identità culturale e religiosa? Daremo ai nostri figli un futuro di sottomissione e disonore?

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Nella foto, le fiamme aggrediscono una guglia della cattedrale di Rouen, in Normandia

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