Così nella falsa chiesa sinodale la nozione di “popolo di Dio” ha sostituito quella di “corpo mistico di Cristo”

di Robert Morrison

Cinque anni prima della pubblicazione di Communism and the Conscience of the West dell’arcivescovo Fulton Sheen (edizione italiana: Comunismo e coscienza dell’Occidente), papa Pio XII nel 1943 scrisse l’enciclica Mystici Corporis Christi, in cui affermava che la Chiesa cattolica è il Corpo Mistico di Cristo, i cui membri sono i seguenti:

In realtà devono essere inclusi come membri della Chiesa solo coloro che sono stati battezzati e professano la vera fede, e che non sono stati così sfortunati da separarsi dall’unità del Corpo, o sono stati esclusi dalla legittima autorità per gravi colpe commesse.

Queste parole pongono ovviamente un problema a coloro che cercano di unificare tutti i cristiani attraverso un processo che non dipende dall’accettazione da parte dei non cattolici dell’insegnamento immutabile della Chiesa. Per questo motivo, la Mystici Corporis di Pio XII è un punto di riferimento essenziale per comprendere come i fautori del falso ecumenismo abbiano cercato di creare una Chiesa che superficialmente assomiglia alla Chiesa cattolica, ma in realtà è una “chiesa scimmiottata” che pretende di unire tutti i cristiani battezzati, indipendentemente dal fatto che “professino o meno la vera fede”.

Come si legge nella biografia del cardinale Agostino Bea di Stjepan Schmidt (edizione italiana: Agostino Bea. Il cardinale dell’unità), l’attore principale degli sforzi ecumenici del Vaticano II sapeva bene di dover risolvere il problema posto dal passaggio sopra citato della Mystici Corporis:

Un punto importante su cui Bea sperava che il Concilio avrebbe fornito chiarimenti era quello dell’appartenenza alla Chiesa dei cristiani separati da noi… Cercheremo innanzitutto di dare un’idea del problema che il cardinale Bea si trovò ad affrontare in questo campo e di come si accinse a risolverlo… Il problema nasceva da un solenne passo dell’enciclica Mystici Corporis di Pio XII…

Schmidt prosegue descrivendo i vari modi in cui Bea cercò di risolvere il problema, principalmente (a) sostenendo che tutti i battezzati sono membri della Chiesa e (b) sostituendo il concetto di “Corpo mistico di Cristo” con altri concetti che non escludessero i non cattolici. Ora noi possiamo vedere che non solo le idee di Bea ma anche il modo in cui sono state sviluppate dopo il Concilio sono state pienamente incorporati nei documenti del Sinodo sulla sinodalità.

Chiesa come associazione di tutti i battezzati

Possiamo valutare l’importanza del ruolo di Bea nello sviluppo dell’idea di “Chiesa come società di tutti i battezzati” considerando due citazioni dalla biografia di Schmidt:

Le parole pronunciate dall’arcivescovo di Canterbury, dottor Michael Ramsey, in occasione della sua visita ufficiale a Roma nel 1966, sono significative a questo proposito: “Lei, Eminenza, nel suo insegnamento e nei suoi scritti ha sottolineato incessantemente la dottrina del santo battesimo e la fratellanza dei battezzati. Cercheremo di imparare e di mettere in pratica la lezione che Lei ci insegna.

Nel suo studio il cardinale Willebrands sottolinea quale novità fosse all’epoca la linea adottata da [Bea]: l’idea del nostro battesimo comune, e le sue conseguenze ecumeniche, è diventata oggi il nostro patrimonio naturale, ma le cose erano molto diverse allora. Un rispettato e influente teologo romano – non italiano – dichiarò pubblicamente che le spiegazioni di Bea a questo proposito erano assolutamente insostenibili.

Il cardinale Bea riconobbe che la chiara affermazione di Pio XII, secondo cui un battezzato non è membro della Chiesa, e quindi non è membro del Corpo Mistico di Cristo, a meno che non professi la vera Fede, poneva un grosso problema al suo progetto ecumenico, così si sforzò di negare efficacemente l’insegnamento della Mystici Corporis sottolineando che tutti i battezzati fanno parte della Chiesa a prescindere dal credo.

Questa idea, che fino ad allora era stata semplicemente insostenibile, oggi è ormai così largamente accettata che è difficile trovare un teologo che si opponga all’insistenza del Sinodo sulla sinodalità sul fatto che tutti i battezzati fanno parte della “Chiesa sinodale”, come si legge nel nuovo Instrumentum laboris:

Al centro del Sinodo 2021-2024 Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione c’è una chiamata alla gioia e al rinnovamento del popolo di Dio nella sequela del Signore e nell’impegno a servire la sua missione. La chiamata a essere discepoli missionari si basa sulla nostra comune identità battesimale ed è radicata nella diversità dei contesti in cui la Chiesa è presente e trova la sua unità nell’unico Padre, nell’unico Signore e nell’unico Spirito. È una chiamata rivolta a tutti i battezzati, senza eccezioni.

Questa insistenza sul fatto che l’appello della Chiesa sinodale vada ad accogliere tutti i battezzati indipendentemente dal loro credo religioso – “senza eccezione” – è un evidente rifiuto del concetto di esclusività contenuto nella Mystici Corporis di Pio XII. Come sappiamo, però, la Chiesa sinodale non accoglie effettivamente “tutti i battezzati”, perché respinge quei battezzati che insistono sul fatto che Pio XII e i suoi predecessori avevano ragione nel denunciare gli errori che hanno alimentato la rivoluzione del Vaticano II. Se non sapessimo nient’altro della Chiesa sinodale, questo basterebbe a farci capire che è la chiesa scimmiottata da Satana.

Sostituzione del concetto di Corpo Mistico di Cristo

Schmidt descrive anche il modo in cui Bea affrontò il tema dell’appartenenza alla Chiesa nell’elaborazione dei documenti del Concilio:

Bea suggerì che sarebbe stato più prudente evitare il riferimento ai “membri” della Chiesa perché, sebbene il concetto di appartenenza si trovi in san Paolo, forse lì ha un significato notevolmente diverso. Inoltre, se vogliamo avere qualche speranza di fornire un’idea adeguata della chiesa, non dobbiamo limitarci al concetto di corpo mistico di Cristo, visto che il Nuovo Testamento fornisce anche una serie di altre immagini: regno, vigna, famiglia, casa e popolo sono tutte metafore usate per illustrare i suoi vari aspetti.

Quando Bea parlava di prudenza, pensava ovviamente al modo più “prudente” per superare gli ostacoli posti al falso ecumenismo dalla Mystici Corporis di Pio XII. Possiamo valutare il successo degli sforzi di Bea ricordando le parole di Benedetto XVI, nel suo discorso di addio al clero di Roma del 14 febbraio 2013:

Nella ricerca di una visione teologica completa dell’ecclesiologia, dopo gli anni Quaranta, negli anni Cinquanta, è sorta una certa critica al concetto di Corpo di Cristo: si pensava che la parola “mistico” fosse troppo spirituale, troppo esclusiva; allora ha cominciato a entrare in gioco il concetto di “popolo di Dio”.

Quindi, secondo Benedetto XVI, il concetto di Corpo mistico di Cristo (come affermato da Pio XII) era “troppo esclusivo”, nel senso che escludeva i non cattolici. Il Concilio introdusse quindi il concetto di “popolo di Dio”.

La Costituzione dogmatica sulla Chiesa del Concilio Vaticano II, la Lumen gentium, dedica un lungo, ma praticamente imperscrutabile, capitolo al concetto di “popolo di Dio”, concetto che è servito in pratica a sostituire il chiaro concetto di Pio XII con uno così amorfo da poter essere usato per servire perfettamente gli obiettivi del falso ecumenismo.

Oggi vediamo il concetto di “popolo di Dio” utilizzato in tutti i documenti del Sinodo sulla sinodalità. Prova ne sia che il nuovo Instrumentum laboris menziona ben quarantaquattro volte il “popolo di Dio”, come nella seguente affermazione, che ne sottolinea l’importanza ecumenica:

La chiamata a essere discepoli missionari si basa sulla nostra comune identità battesimale ed è radicata nella diversità dei contesti in cui la Chiesa è presente e trova la sua unità nell’unico Padre, nell’unico Signore e nell’unico Spirito. È una chiamata rivolta a tutti i battezzati, senza eccezioni: l’intero popolo di Dio è un agente dell’annuncio del Vangelo. Ogni battezzato è chiamato a essere protagonista della missione, poiché siamo tutti discepoli missionari.

Come si vede, nella Chiesa sinodale di Francesco la vittoria di Bea sulla Mystici Corporis di Pio XII è completa. Sappiamo, tuttavia, che l’insegnamento cattolico effettivo non cambia. Ciò che Pio XII insegnava nel 1943 rimane il vero insegnamento della vera Chiesa cattolica. Pertanto, sappiamo che la Chiesa sinodale è effettivamente destinata – come del resto Francesco ha detto fin dall’apertura del Sinodo – a essere una Chiesa diversa. Cioè, non la Chiesa cattolica.

Questa nuova Chiesa sinodale è una contro-chiesa e una chiesa scimmiottata, che l’arcivescovo Sheen descriveva con grande precisione già nel 1948:

In mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e ai suoi discorsi disinvolti sulla libertà e l’uguaglianza, avrà un grande segreto che non dirà a nessuno: non crederà in Dio. Poiché la sua religione sarà una fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà anche gli eletti. Istituirà una contro-chiesa che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma sarà svuotata del suo contenuto divino. Sarà un corpo mistico dell’Anticristo che in tutto e per tutto assomiglierà al corpo mistico di Cristo.

L’arcivescovo Sheen non si disperò scrivendo queste parole, perché sapeva che la chiesa scimmiottata da Satana non avrebbe mai potuto prevalere sulla Chiesa cattolica di Dio, il corpo mistico di Cristo. Ma sapeva anche che molti sarebbero stati ingannati, e quindi si sarebbero persi, seguendo la chiesa contraffatta.

Questo è appunto ciò di cui siamo testimoni oggi. Sessant’anni di abusi catechistici, sia nell’educazione dei nuovi cattolici sia nella formazione dei sacerdoti, ci hanno portato al punto in cui relativamente pochi chierici hanno anche solo il minimo sentore che la perfida Chiesa sinodale di Francesco non è la Chiesa cattolica, anche se Francesco ci ha detto fin dall’inizio che stava creando una Chiesa diversa. La maggior parte dei chierici non sembra nemmeno vedere alcuna contraddizione nel fatto che la Chiesa sinodale di Francesco abbracci essenzialmente ogni credo religioso del mondo diverso dal cattolicesimo tradizionale.

Le circostanze davvero senza precedenti che caratterizzano la Chiesa sinodale dovrebbero ispirare i vescovi rimasti fedeli a considerare in preghiera se è volontà di Dio convocare un concilio imperfetto per rimuovere e sostituire Francesco. Francesco si oppone inequivocabilmente alla “vera Fede” e quindi, secondo la Mystici Corporis, Papa Pio XII non lo avrebbe mai riconosciuto come membro della Chiesa cattolica, che è il Corpo mistico di Cristo.

Non possiamo dipendere interamente da precedenti che si basano sulla volontà della gerarchia di servire Dio piuttosto che Satana. Dobbiamo invece rivolgerci a Dio e fare tutto il possibile per discernere la sua volontà.

Per molti, come l’arcivescovo Marcel Lefebvre, la natura della crisi attuale era relativamente chiara già all’inizio degli anni Settanta. Se Dio ha permesso che quella crisi si aggravasse tremendamente, fino alla situazione attuale, è sicuramente per permettere alle anime di rivolgersi a lui finché siamo in tempo. Forse non è la volontà di Dio che i vescovi rimasti fedeli rimuovano e sostituiscano Francesco. Anzi, sembra ancora più probabile che un tale passo non potrà avvenire senza un intervento diretto di Dio. Tuttavia, coloro che comprensibilmente sostengono che non ci sono precedenti per la rimozione di Francesco potrebbero considerare che non ci sono nemmeno precedenti per la situazione di oggi: un uomo che è contemporaneamente il leader della Chiesa cattolica di Nostro Signore e della Chiesa sinodale di Satana.

Per quelli di noi che non sono vescovi, il segno della Chiesa sinodale di Satana è un chiaro invito a rivolgersi a Dio come santi, cercando di essere il più possibile fedeli alle abbondanti grazie che Egli ci dona. Se Satana ha oggi sufficiente potere e influenza per erigere a Roma la sua chiesa scimmiottante, presumibilmente ha più potere che mai per divorare le anime che rimangono tiepide di fronte alle tempeste che ci minacciano. Cuore Immacolato di Maria, prega per noi!

Fonte: remnantnewspapaer.com

 

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