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Lettera a monsignor Viganò / “Grazie per la sua difesa della fede dai lupi e dai mercenari”

Eccellenza,

mi permetta di ringraziarla per la sua coraggiosa difesa della fede in un momento in cui la Chiesa sembra vivere gli ultimi momenti della sua lunga Passione. In realtà, lei non fa altro che quello che dovrebbe fare un pastore della Chiesa: proteggere la fede e la morale del gregge che le è stato affidato e denunciare i lupi e i mercenari che distolgono le anime dal loro obiettivo finale, che è il Paradiso. È spiacevole dover constatare che quando non c’è qualche Nicodemo a difendere timidamente qualche verità nella Chiesa conciliare, assistiamo al silenzio della maggior parte dei prelati, segno piuttosto evidente della loro complicità nel processo di autodistruzione della Chiesa.

Vorrei anche ringraziarla per il suo riferimento all’arcivescovo Lefebvre, perché è vero che è stato un faro di luce negli anni successivi al Concilio Vaticano II, proprio quel Concilio che il cardinale Suenens ha detto essere “il 1789 nella Chiesa”. Viste le inique e irrisorie sanzioni che ora gravano su di voi, sembra opportuno ricordare che l’arcivescovo Lefebvre, dopo le consacrazioni del 1988, dichiarò che era “un dovere rigoroso per ogni sacerdote che voglia rimanere cattolico separarsi da questa Chiesa conciliare, nella misura in cui essa non recupera la tradizione del Magistero della Chiesa e della fede cattolica” (Itinéraires spirituels, p. 13). E il tempo, nei trent’anni trascorsi dalla morte dell’arcivescovo Lefebvre, ha effettivamente dimostrato che, da un lato, il mostro conciliare ha continuato a crescere, rivelando il suo vero volto, e, dall’altro, che coloro che sono stati in grado di mantenere la fede sono essenzialmente quelli che hanno mantenuto il saggio consiglio del “vescovo di ferro”. Purtroppo, alcuni gruppi tradizionali, in particolare la SSPX, hanno perso lo spirito del loro fondatore e, nella loro ingenuità (o cecità?), hanno voluto unirsi alla Chiesa conciliare per paura di essere visti come “scismatici” agli occhi del mondo, dimenticando che i cristiani devono cercare di posizionarsi nella verità vedendo prima Dio o in relazione a Dio.

Infine, vorrei ringraziarla per i chiarimenti che ha fornito circa la legittimità e la validità di “papa” Francesco, perché ciò che aiuta l’intelletto a vedere la verità sono soprattutto gli argomenti della ragione. Penso in particolare al “vizio del consenso” che lei sviluppa nelle sue pubblicazioni per dare qualche risposta al mistero dell’iniquità che stiamo affrontando da anni. Come ha fatto colui che dovrebbe essere il capo della cristianità a diventare il pontefice del liberalismo e il promotore degli ideali massonici nel nostro povero mondo apostata? O meglio, come ha fatto un noto eretico a sedere sul trono di San Pietro affinché, travestito da pecora, potesse ingannare la cristianità? Alcuni tradizionalisti “in buona fede” mancano di credibilità, a mio avviso, quando usano argomenti sentimentali come “il papa ha indossato un naso da clown, il che è scandaloso e non è mai successo prima, quindi non può essere papa”, eccetera, mentre altri si basano su apparizioni o pseudo-apparizioni che – anche se alcune possono essere vere – sembrano insufficienti per affermare che Roma è effettivamente governata da un antipapa.

[…]

In ogni caso, ritengo – ma questa è semplicemente un’opinione personale – che la Chiesa conciliare sia la prostituta dell’Apocalisse descritta nel capitolo 17 e che Jorge Mario Bergoglio (o Francesco) sia probabilmente il falso profeta dell’Apocalisse, cioè un falso interprete di Dio (da non confondere con l’Anticristo) che, come dice lo stesso testo sacro nel capitolo 13 (v. 12), “conduce gli abitanti della terra ad adorare la prima bestia” che è il globalismo ateo, il mostro a più teste creato da Satana.

Infine, prego che Sua Eccellenza continui a combattere la buona battaglia della fede, come dice San Paolo, difendendo l’immutabile dottrina della Chiesa e sventando le numerose trappole che i nemici di Cristo vogliono tendere. Le croci e le prove fanno parte della vita dei veri apostoli di Cristo. Dio vi ricompenserà se sarete perseveranti.

Vi prego di credere nel mio attaccamento all’eterna Roma, padrona della saggezza e della verità.

In Cristo e Maria

F.B.

fedele alla Chiesa cattolica

Aldo Maria Valli:
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