Iniziazione cristiana: come salvare i nostri bambini dalla chiesa deviata?

di Fabio Battiston

Caro Aldo Maria,

mi faccio, e ti faccio, una domanda: entrambi abbiamo nipotini e nipotine, e tra pochi anni, se non a breve, arriverà per loro il momento di prepararsi alla prima comunione. Ma a che cosa andranno veramente incontro? Da chi, come e con quali contenuti saranno condotti verso questo fondamentale momento della loro vita cristiana? Quali insegnamenti, quale dottrina, quali ammonimenti saranno loro impartiti? Tenuto conto dell’attuale situazione della chiesa, ci vuol molto poco a capire, per restarne terrorizzati, come questo primo approfondito contatto con la fede e la chiesa temporale rischi di trasformarsi nella prima inoculazione di un virus destinato a segnare il percorso di fede dei nostri bimbi per gli anni a venire. Certo, alcuni di loro (speriamo) vi arriveranno in parte già protetti da un’educazione familiare che avrà dato indirizzi corretti in materia religiosa; ma quanto potrà reggere questa corazza di fronte alle menzogne che verosimilmente saranno loro raccontate, come verità indiscutibili, dai catechisti di questa pseudo-chiesa 4.0?

Per persone come noi, da tempo abituate a fare i conti con una chiesa in totale disfacimento, credo che tali quesiti siano d’obbligo, come pure l’adozione, se mai esista, di qualche forma di controllo e di contromisura. Ma per tutti gli altri? C’è consapevolezza, nei genitori e nonni, di come oggi il “catechismo” e la “dottrina” siano sovente permeati di falsità e disvalori veicolati dalla grande maggioranza di coloro – ordinati o laici che siano – chiamati a svolgere questa delicatissima attività formativa? Essi si rendono conto di come apostasia, neopaganesimo e agnosticismo siano ormai entrati in pianta stabile in ogni momento (e a ogni livello) della formazione e crescita cristiana di tutti noi?

D’altra parte, esiste un’alternativa praticabile? E se sì, come individuarla e come servirsene? La preparazione dei bambini ai sacramenti avviene nelle parrocchie di appartenenza, quindi o si mangia quella minestra oppure…

È un po’ la stessa problematica che molti genitori devono affrontare quando i loro figli iniziano il percorso scolastico. Come difenderli dalla panoplia di disvalori veicolati dalla scuola non solo pubblica ma anche privata, sia laica sia cattolica? In questo caso una timida, possibile risposta c’è ed è rappresentata dalle scuole parentali. Ma è ancora una goccia nell’oceano.

Nella formazione dell’infanzia ai Sacramenti non abbiamo neppure questa possibilità. Siamo, in larga misura, nelle mani (sporche) di questi maestri del male. Che siano sacerdoti, suore o laici fa ben poca differenza. Certo, non si può fare di tutta un’erba un fascio ma – analizzando attentamente ciò che mi circonda – arrivo a conclusioni a dir poco sconfortanti. Sono quasi tutti lobotomizzati dal trapano metastatico della chiesa bergogliana. E i nostri figli e nipotini sono le loro vittime predestinate. È una forma tutta particolare, e orrendamente raffinata, di pedofilia.

Se si riflette anche solo un momento su questa realtà c’è veramente da impazzire.

 

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