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Vescovo Strickland: “I cattolici hanno il dovere di smascherare il tradimento dei prelati che portano le anime all’inferno”

Ancora una volta il vescovo Strickland parla chiaro. Riprendendo e commentando le osservazioni del diacono inglese Nick Donnelly sul dovere di denunciare il clero eretico che “uccide le anime e le manda all’inferno”, l’ex vescovo di Tyler nel Texas, bruscamente allontanato da papa Francesco all’inizio di quest’anno, ha intensificato la difesa dell’insegnamento cattolico e nei giorni scorsi ha condiviso due messaggi del diacono Donnelly (che vive nella diocesi di Lancaster in Inghilterra) e non è nuovo a rimproveri verso Francesco e i prelati progressisti (anche l’arcivescovo Carlo Maria Vigano condivide spesso i contenuti di Donnelly sul proprio account X).

Strickland dichiara apertamente che Donnelly “dice la verità” e che “il silenzio dei pastori di fronte al male e gli sforzi per coprire la verità piuttosto che fare pulizia è qualcosa che scandalizza i fedeli”.

Secondo Donnelly, “l’istituzione che si presenta come Chiesa cattolica” da almeno sessant’anni non è più un “luogo sicuro” sotto il profilo della fede e della dottrina, perché “piena di eretici che sono malvagi quanto gli abusatori sessuali”. Donnelly non esita a definire gli eretici “assassini di anime” perché “uccidono le anime e le mandano all’inferno a soffrire per l’eternità”.

Il diacono inglese inoltre sostiene che “è dovere primario dei vescovi rendere la Chiesa un luogo sicuro per le anime proteggendo il gregge dagli eretici”.

Dopo che il Dicastero per la dottrina della fede ha annunciato che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, è incorso nella pena della scomunica, Strickland ha denunciato l’ipocrisia della decisione: “Ci troviamo in uno strano momento della storia della Chiesa in cui l’arcivescovo Viganò viene scomunicato rapidamente mentre Theodore McCarrick rimane non scomunicato dopo che sono venuti alla luce anni di crimini contro la Chiesa sono venuti alla luce”.

“Dovremmo guardare con attenzione a un Vaticano che opera in questo modo. Invece di affrontare le gravi questioni e le accuse che l’arcivescovo Viganò solleva, egli viene sommariamente rimosso dalla Chiesa nel tentativo di farlo tacere”. Nel frattempo “le voci di McCarrick e di una lunga lista di altri prelati che ignorano o vogliono cambiare gli insegnamenti della Chiesa sono permesse e persino apertamente sostenute”.

Strickland condivide l’accusa di Donnelly secondo cui i vescovi nella stragrande maggioranza dei casi sono “sordi, muti e silenziosi”.

“Uomini che pretendono di essere successori degli apostoli proteggono gli abusi sessuali, proteggono gli eretici, accettano la sodomia, accettano l’adulterio, la fornicazione, la contraccezione, persino l’aborto e l’eutanasia. Omaggiano gli abortisti, gli eugenisti, i comunisti, i blasfemi”.

Donnelly accusa questo clero deviato di incoraggiare “atti sacrileghi da parte di adulteri e omosessuali contro il sacramento dell’Eucaristia, il sacramento della penitenza e il sacramento del matrimonio”. Inoltre “cercano instancabilmente di profanare il sacramento dell’Ordine sacro”. Ecco così che “alcuni vescovi portano avanti l’agenda del diavolo e cercano la vittoria delle porte dell’inferno sulla Chiesa”.

“Il diacono Donnelly dice una verità importante”, commenta il vescovo Strickland. “Naturalmente molti lo attaccheranno: come osi dire queste cose? Altri si torceranno le mani e accuseranno chiunque parli di questi mali di essere divisivo”. Ma “la missione della Chiesa è la salvezza delle anime”. Dunque “se prelati di alto rango stanno invece conducendo le anime all’inferno, dobbiamo smascherare il loro tradimento e salvare quante più anime possibile”.

Nella sua newsletter il vescovo Strickland, in un post intitolato Tradimenti, spiega che “in questo momento c’è un tradimento diffuso nella Chiesa: gli insegnamenti cattolici e la dottrina cattolica vengono messi da parte per fare spazio agli insegnamenti del mondo”, e uno di questi tradimenti consiste nella normalizzazione dell’omosessualità.

Aldo Maria Valli:
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