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Sulle accuse di monsignor Viganò a Bergoglio

Cari amici di Duc in altum, torniamo oggi su una grave questione che finora è rimasta sotto traccia. Tempo fa (parliamo dello scorso maggio) l’arcivescovo Carlo Maria Viganò tramite i social  accusò papa Francesco [qui] degli stessi abusi commessi dal cardinale McCarrick. Fonte dell’accusa, spiegò Viganò, uno degli “ex novizi” di Bergoglio che l’avrebbe confidata personalmente all’arcivescovo

Monsignor Viganò non dichiarò di quali “abusi”, nello specifico, si parlasse in questa accusa. La sua affermazione esatta fu la seguente: “Lo stesso Bergoglio ha commesso gli stessi abusi quando era maestro dei novizi della Compagnia di Gesù in Argentina, come mi ha confidato personalmente uno dei suoi ex novizi”.

Capite bene che ci troviamo di fronte a qualcosa di sconvolgente.

Dico subito che Duc in altum non è in possesso di notizie e riscontri in grado di confermare quanto sostenuto da monsignor Viganò. Aggiungo solo che anche a me sono arrivate voci dello stesso tenore, rispetto alle quali non posso aggiungere nulla perché metterei in pericolo le mie fonti.

Sono sicuro che monsignor Viganò, quando e come lo riterrà opportuno, tornerà sulla questione con le necessarie precisazioni. Mi limito a notare che la scomunica a Viganò è stata comminata dopo che l’arcivescovo ha diffuso il suo post con quella notizia.

Intanto pubblico (nell’originale inglese e in una mia traduzione in italiano) un articolo del sito knightrepublic.com che affronta la questione. 

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Francis Cannot Refute Abp. Vigano’s Charge that he is Involved with LGBT Predation

by David Martin

In the past period people have noted how Pope Francis has uttered slurs about homosexuals, calling them faggots and the like, but has it occurred to them why? It’s a diversionary tactic. Francis knew that Archbishop Viganò was making ready to expose the truth about his gay-friendly activity, so he’s pretending he doesn’t like gays to discredit and tone down accusations that he is one of them.

On May 29, Viganò went on record as saying that Francis abused a novice in the Jesuit Order, “as personally confided to me by one of his former novices.” It was but a short time later that Francis resorted to drastic measures and “excommunicated” Viganò but without refuting the charge.

This is telling. Simple common sense will tell us that if a prelate is innocent of a serious charge, he will promptly defend himself against it and debunk it for the good of the Church, but Francis and his Vatican are not able to do this. Never once has he addressed the issue or made the least effort to defend himself against the accusation, which only shows that Viganò is saying the truth.

And it’s not just Archbishop Viganò. Fr. Gene Gomulka, a trained theologian, seminary instructor, and leading expert in investigating cases of clerical sex-abuse stated recently that Francis as bishop concealed cases of sexual abuse while in Argentina, and that there is evidence that several of his former novices in the Jesuit Order were personally abused by him. However, Gomulka says that the witnesses are laying low because they are worried about what might happen to them if they speak out.

It calls to mind what happened to Fr. Joe Moreno who was scheduled to meet with Archbishop Viganò in Washington DC but who never showed up because he was murdered shortly before the meeting. This occurred in October 2012. Fr. Joe’s sister Sue Moreno told Chanel 7 Eyewitness news:

“His desk drawer was broken into. His file cabinet is missing, his current files are missing. His fax machine is missing.”

“Joey was going to expose something,” Sue said.

Every indication is that Fr. Moreno was going to show Archbishop Viganò documented evidence about clerical sexual abuse and its key perpetrators, so it shouldn’t surprise us that they found him dead.

Some might argue that accusing Francis of involvement with LGBT predation is a false and opinionated charge, but the mere fact that he has appointed notorious LGBT predators to the highest positions of the Church and has repeatedly urged priests to bless homosexual relations is the highest form of sexual predation imaginable. This is what is spreading the plague of sodomy throughout the universal Church!

And Francis knows it full well.

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Francesco non può confutare l’accusa dell’arcivescovo Viganò di essere coinvolto nella predazione Lgbt

di David Martin

In passato è stato notato come papa Francesco abbia pronunciato insulti sugli omosessuali, parlando di frociaggine. Ma ci si è chiesti perché? È una tattica diversiva. Francesco sapeva che l’arcivescovo Viganò si stava preparando a rivelare la verità sulla sua attività gay-friendly, quindi finge di non amare i gay per screditare e attenuare le accuse che lo vedono come uno di loro.

Il 29 maggio, Viganò dichiarò pubblicamente che Francesco aveva abusato di un novizio dell’ordine dei gesuiti, “come mi era stato personalmente confidato da uno dei suoi ex novizi”. E poco tempo dopo Francesco ricorse a misure drastiche e “scomunicò” Viganò, ma senza confutare l’accusa.

Questo è significativo. Il semplice buon senso ci dice che se un prelato, di fronte a un’accusa grave, è innocente si difenderà prontamente e la smentirà per il bene della Chiesa, ma Francesco e il suo Vaticano non sono in grado di farlo. Non ha mai affrontato la questione o fatto il minimo sforzo per difendersi dall’accusa, il che dimostra solo che Viganò sta dicendo la verità.

E non è solo l’arcivescovo Viganò. Padre Gene Gomulka, teologo qualificato, istruttore nei seminari e massimo esperto nell’indagine sui casi di abusi sessuali da parte del clero, ha dichiarato di recente che Francesco, in qualità di vescovo, ha nascosto casi di abusi sessuali quando era in Argentina e che ci sono prove che diversi dei suoi ex novizi nell’ordine dei gesuiti siano stati personalmente abusati da lui. Tuttavia, Gomulka afferma che i testimoni stanno tenendo un profilo basso perché sono preoccupati di cosa potrebbe accadere loro se parlassero.

Tutto ciò ricorda cosa è successo a padre Joe Moreno, che avrebbe dovuto incontrare l’arcivescovo Viganò a Washington DC ma non si è mai presentato perché fu assassinato poco prima dell’incontro. Ciò accadde nell’ottobre 2012.

La sorella di Padre Joe, Sue Moreno, ha detto a Channel 7 Eyewitness news: “Il cassetto della sua scrivania è stato forzato. Il suo schedario è scomparso, i suoi file correnti sono scomparsi. Il suo fax è scomparso. Joey voleva rivelare qualcosa”.

Tutto lascia supporre che don Moreno volesse mostrare all’arcivescovo Viganò prove documentate sugli abusi sessuali del clero e sui suoi principali autori, quindi non dovrebbe sorprenderci che lo abbiano trovato morto.

Qualcuno potrebbe sostenere che accusare Francesco di coinvolgimento nella predazione LGBT è un’accusa falsa e opinabile, ma il semplice fatto che abbia nominato noti predatori LGBT alle posizioni più alte della Chiesa e abbia ripetutamente esortato i sacerdoti a benedire le relazioni omosessuali è la forma più alta di predazione sessuale immaginabile. Questo è ciò che sta diffondendo la piaga della sodomia in tutta la Chiesa universale!

E Francesco lo sa benissimo.

Fonte: knightsrepublic.com

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Nella foto, un sorridente Francesco accoglie in Vaticano il gesuita pro Lgbtq padre James Martin

Aldo Maria Valli:
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