Cari amici di Duc in altum, la blasfema cerimonia di apertura dei giochi olimpici parigini continua a far parlare di sé. Innumerevoli le reazioni negative e le proteste. E qualcuno sta anche passando all’azione con una denuncia.
Ieri al termine delle sante messe celebrate nei luoghi di culto della Fraternità sacerdotale San Pio X è stato recitato il De profundis, seguito dal Parce, Domine, parce populo tuo: ne in aeternum irascaris nobis.
Dopo esserci occupati qui e qui della triste vicenda della cerimonia inaugurale, ecco alcuni interventi arrivati a blogducinaltum@gmail.com
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Una denuncia contro lo spettacolo sacrilego
L’Agrif (Alliance générale contre le racisme et pour le respect de l’identité française et chrétienne) presenterà una denuncia contro lo spettacolo sacrilego realizzato per la cerimonia di apertura delle olimpiadi di Parigi.
L’Alleanza presenterà un reclamo contro la profanazione, il sacrilegio e la violenza messi in scena venerdì sera davanti a tutto il mondo in nome della Francia.
La parodia dell’Ultima Cena, con la partecipazione di drag queen e di un minore, ha deriso e offeso apertamente la fede di diversi miliardi di cristiani, oltraggiando deliberatamente ciò che vi è di più sacro.
Questo spettacolo vomitevole, inoltre, non ha esitato a glorificare la decapitazione della regina Maria Antonietta, in una esaltazione dell’assassinio politico e del terrorismo dei tagliagole islamisti.
Chiederemo giustizia per questo abominio finanziato con le nostre tasse e mostrato al mondo intero.
Jeanne Smits
vicepresidente Alliance générale contre le racisme et pour le respect de l’identité française et chrétienne
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E da Bergoglio neanche una parola
Caro Valli,
ieri mattina, domenica, dopo molto tempo ho acceso la televisione su Rai Uno per ascoltare le parole di Bergoglio. Non tanto per ascoltare la sua catechesi, che so essere sempre di una banalità raccapricciante, quanto nella speranza che il papa dicesse qualcosa per denunciare la cerimonia di apertura delle olimpiadi.
Invece niente. Sarebbe stata un’occasione per mostrare all’arrogante Francia, così inclusiva verso tutti, che è stato passato il segno.
Se il papa non ha parlato significa che la prossima volta il Macron di turno tirerà la corda ancora un po’ di più, tanto il cattolico accetta tutto. Se al Numero Uno non interessa nulla che Cristo venga oltraggiato, non vedo perché ci si dovrebbe preoccupare di rifarlo.
Fabrizio Mauri
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Proposta: boicottare i prodotti francesi
Caro Valli,
ho visto le reazioni indignate, in Italia e in parte del mondo, dopo la cerimonia blasfema di inaugurazione delle olimpiadi in Francia.
Ho anche letto il suo intervento relativo alle domande poste in merito a possibili denunce nei confronti dei responsabili di tale squallido evento.
È ora che noi cattolici e cristiani in generale ci svegliamo dal torpore. Convengo con la sua analisi del cattolico “conflittuale”, l’esatto opposto del cattolico indolente e apatico.
Si potrebbe agire creando una rete di cattolici che in casi come quello di Parigi si attivi e operi sul versante che ritengo sia più sensibile per i professionisti servitori dell’Anticristo: quello economico.
Sarebbe pertanto opportuno, come ritorsione per gli atti di blasfemia e di irrisione del cristianesimo avvenuti a Parigi, che si attuasse un boicottaggio a livello mondiale da parte dei cristiani nei riguardi dei prodotti francesi, almeno per tutta la durata delle olimpiadi.
Il “macronismo”, è vero, non rappresenta tutta la Francia, però l’attuale governo e buona parte del parlamento hanno già fatto capire, con l’inserimento folle del “diritto” di aborto in Costituzione, gesto turpe e sacrilego, che cosa sia oggi la Francia.
Lei col suo ottimo e seguitissimo blog potrebbe fare da cassa di risonanza per l’azione di boicottaggio.
Elon Musk ha scritto che “il cristianesimo è impotente”. Vogliamo dargli torto?
Ivano Gedda
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Per informazione
Caro Valli,
mi sono informato circa i meriti in base ai quali è stata scelta la signora che ha interpretato Gesù nella parodia woke dell’Ultima Cena in occasione della cerimonia di apertura delle olimpiadi. Si chiama Barbara Butch ed è una lesbica ashkenazita, già vincitrice del premio personalità Lgbtq 2021 attribuito dall’Associazione francese dei giornalisti Lgbtq. Risulta anche essere disc jockey queer (qualunque cosa voglia dire) e attivista lesbica.