X

Lettera / Bene le cappelle domestiche, ma non disertiamo i luoghi sacri

di Edoardo Spagnuolo

Caro Valli,

monsignor Viganò consiglia di allontanarsi dalla falsa chiesa e di costituire piccole cappelle domestiche in cui raccogliersi in preghiera con la famiglia, e dove accogliere, quando possibile, i sacerdoti per la celebrazione della messa, le confessioni, il catechismo. Per la verità già da decenni alcuni fedeli si stanno organizzando in questo modo. Monsignor Viganò non è certo il primo che ha denunciato certe cose.

Tuttavia, l’indicazione dell’arcivescovo Viganò, del tutto ragionevole e necessaria, va ben interpretata. Dobbiamo separarci dalla falsa chiesa, per salvaguardare le nostre anime, ma non dobbiamo affatto disertare le chiese. Al contrario, ora più che mai, dobbiamo frequentare i santuari e le chiese che accolgono le reliquie di un santo o un’antica raffigurazione della Vergine Santissima, per pregare, recitare il rosario, o solo per accendere un lumino. Quest’ultima operazione potrebbe apparire risibile, ma non lo è affatto nel giudizio di Dio, che nella sua infinita bontà valorizza a nostro profitto ogni piccolo gesto realizzato con animo sincero in suo onore.

Dobbiamo certamente separarci dalla falsa chiesa, ma dobbiamo anche combattere per la causa di Dio. La maniera migliore per farlo, fatti salvi i nostri doveri di stato, è pregare, incessantemente. Qualcuno potrebbe obiettare che possiamo pregare anche nelle nostre abitazioni, per cui non c’è alcun bisogno di recarsi in un santuario. Non è così. Tutti siamo presi dalle nostre incombenze quotidiane e quando siamo liberi da ogni occupazione siamo naturalmente portati a cercare il riposo. Privarci qualche volta delle nostre comodità per recarci in un luogo sacro aggiunge alla preghiera una penitenza che la rende più meritevole. Il viaggio, con i rischi, i suoi costi, la rinunzia al riposo, il tempo sottratto ai nostri impegni mondani, costituisce un sacrificio gradito a Dio, senza contare che in un luogo sacro siamo naturalmente portati a pregare con maggiore raccoglimento.

Dobbiamo convincerci che pregare è la maniera più efficace che abbiamo per combattere il male, presente ovunque. Le cose vanno male per un’unica ragione: pochissimi pregano e chi lo fa prega poco e male (a cominciare dal sottoscritto).

Aldo Maria Valli:
Post Correlati