Pessime abitudini in chiesa / 7
di Leone Serenissimo
Caro Valli,
i seguenti orrori li ho vissuti tutti personalmente. I primi tre si riferiscono al tempo della psico-pandemia, ma sono purtroppo proseguiti anche dopo che la Cei ha rimosso le folli restrizioni che essa stessa aveva imposto ai fedeli. Non mi meraviglierei se alcuni di essi o altri analoghi fossero tuttora riscontrabili, grazie allo zelo di parroci, sacrestani e laici impegnati. L’orrore descritto al numero cinque si verificò la domenica precedente alla morte di papa Benedetto XVI e fu l’abuso che, per quanto mi riguarda, mi spinse a chiudere definitivamente con il Novus Horror Missae, in quanto esasperato negli anni dalla tempesta di pessime abitudini consolidate.
1) Avere la geniale idea di installare all’ingresso della chiesa un distributore a pedale di acqua santa e uno di gel sanificante identici, di posizionarli affiancati e di contraddistinguerli solo con un mini cartellino recante una mini scritta, cosicché il fedele sopra pensiero, oppure che non ha letto o non ha letto bene o che già la volta seguente non si ricorda la differenza tra i due erogatori, si deterge le mani con l’acqua santa e/o si fa il segno della croce con il gel sanificante.
2) Lo “sguardo di fratellanza”: la persona, rigorosamente mascherata, si volge verso coloro che gli stanno di fianco, nel banco successivo e in quello precedente e se del caso anche verso coloro che occupano l’ala di banchi laterale, e fissa per il tempo di uno fino a un massimo di due secondi il suo silenzioso interlocutore, passando poi all’altro. L’azione principale può essere accompagnata, a seconda dei casi, da un lieve inchino, un cenno del capo, un saluto fatto con le mani in stile namasté oppure tutte e tre queste gestualità insieme.
3) Prepararsi a ricevere la Santa Comunione versando sulle proprie mani una dose di gel sanificante (avendo riguardo di estrarre il flaconcino dalla borsa puntualmente al momento dell’”Ecco l’Agnello di Dio”), così generosa da colare a terra durante lo sfregamento, accuratissimo, che non manca di interessare ogni singolo dito, e tale da diffondere l’odore del prodotto fin nelle tre file successive e precedenti di banchi come se fosse appena passata una lavasciuga per pavimenti.
4) Lode commossa del sacerdote durante l’omelia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per lo spirito di abnegazione dimostrato con la sua generosa disponibilità ad accettare il secondo mandato di presidenza della Repubblica italiana.
5) Subappalto da parte del sacerdote celebrante (in perfetto stato di salute e in piena capacità di intendere e di volere) al diacono permanente della celebrazione di un buon 60% della Messa. Il diacono subappaltatore indossa sopra il camice una stola arcobaleno senza un solo simbolo religioso.
Come sempre, grazie per l’instancabile opera di defensor fidei che esercita attraverso il suo meritorio blog.
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Pessime abitudini in chiesa / 1
Pessime abitudini in chiesa / 2
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Pessime abitudini in chiesa / 6
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