Ho di nuovo un sogno da raccontare. Questa volta però niente papi.
Tutto inizia con un fascio di luce accecante che mi viene sparato dritto in faccia. La luce si dissolve ed ecco che davanti a me c’è lui: il mostro! Per capire a quale mostro mi riferisco, guardate la foto: è quell’essere schifoso al centro della cerimonia di chiusura delle olimpiadi di Parigi.
Il mostro non sembra avere intenzioni particolarmente benevole nei miei confronti. Dovrei combattere, ma non so menare le mani. Mi guardo attorno ed ecco lì la mia biciletta gialla di quando ero alle medie. Ci balzo sopra e inizio a pedalare a più non posso, con il mostro alle calcagna.
Lungo un vialone temo di essere sopraffatto, ma all’improvviso da una strada laterale sbuca una donna. La riconosco: è l’assessora del Comune di Bari costretta alle dimissioni per aver dato dell’”anziano molesto” a papa Francesco e per aver scritto che i partecipanti al G7 sono “inutili parassiti”.
Vorrei complimentarmi con lei, ma chiaramente non è il momento: il mostro ha spalancato l’immonda bocca e ne avverto il fiato puzzolente.
Con incredibile sangue freddo l’assessora afferra il suo cellulare, dal quale parte un raggio laser che colpisce il mostro in piena fronte. Si avverte come uno sfrigolio e l’essere immondo è annientato. Dalle sue viscere si alza una colonna di muro nerissimo.
Per qualche istante non vedo più niente, poi mi accorgo che del mostro è rimasto solo un mucchietto di cenere. Cerco l’assessora per ringraziarla. È sparita.
Riprendo a pedalare, facendo il percorso a ritroso. Vorrei tornare a casa, ma mi accorgo che il vialone è la lunghissima rue de Rivoli, a Parigi. Penso: “Non riuscirò mai ad arrivare a Milano in bicicletta”.
Un senso di impotenza sta per invadermi, quando vedo che da un tombino esce della mucillaggine biancastra e maleodorante. Ecco da dove arriva quella roba che sta ricoprendo il mare Adriatico!
La mucillaggine si gonfia come un soufflé e pian piano prende la forma… del mostro! Non è possibile! E l’assessora ormai se n’è andata! Come farò?
Il mostro rinato dalle sue ceneri è proprio davanti a me, quando all’improvviso la superficie dorata che lo ricopre si sgretola e… All’interno di quell’essere laido c’è Macron!
E adesso? Macron ha un fischietto, e con quello chiama a raccolta un’orda di flic che accorrono con gran rumore di scarponi. Di nuovo mi sento perduto. Ora mi arresteranno e sarò rinchiuso chissà dove.
Dal cielo arriva un ronzio. Alzo lo sguardo e vedo che da dietro una nuvola spunta una specie di grande aquilone d’argento. Pilotato da due cari amici del blog, si dirige rapidamente verso di me, mi raccoglie sottraendomi ai gendarmi e vola via. Dall’alto vedo Parigi e noto che l’acqua della Senna è rossa. I due amici mi spiegano: “Sangue dei cattolici. Ma la pagheranno”.
Lo strano velivolo sul quale stiamo viaggiando, in pratica un tappeto volante, è stato noleggiato grazie ai lettori di Duc in altum. In men che non si dica siamo sopra la Madonnina.
Mi scaricano dolcemente in piazza del Duomo e mi chiedono: “Ce l’hai il biglietto per la metro?”. Dico di no e mi regalano un abbonamento annuale.
Un turista con mascherina insiste perché gli scatti una foto mentre dà del becchime ai piccioni. Gli rispondo: “Va bene, ma solo se si toglie la maledetta mascherina”. E lui: “Non voglio prendermi il vaiolo delle scimmie”. E io: “Ma questi sono piccioni”. E lui: “Ma i piccioni trasmettono di tutto”. E io: “E allora perché gli dà il becchime”. E lui: “Per la foto”. Dalla voce, il turista mi sembra un noto virologo.
Poi avverto un certo languorino e mi dico: “Andrò al Motta in Galleria”. E proprio allora ecco un consolante profumo di caffè. E la voce di Santa Subito: “Sveglia, pigrone! La colazione è pronta”.