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Gran Bretagna / Così il Labour distorce la realtà e impone un controllo orwelliano

di Angeline Tan

Il 29 luglio la tranquilla cittadina di Southport, nell’Inghilterra settentrionale, è stata scossa dagli orribili omicidi di Bebe King, Elsie Dot Stancombe e Alice Dasilva Aguiar. Non molto tempo dopo, nella cittadina costiera sono scoppiate rivolte che si sono diffuse in tutto il Paese.

Con l’accusa di omicidio e tentato omicidio, le autorità hanno arrestato un diciassettenne, presumibilmente figlio di immigrati ruandesi a Cardiff, ma la polizia del Merseyside ha subito minimizzato l’identità del presunto assassino affermando:

Un ragazzo di diciassette anni di Banks nel Lancashire, nato a Cardiff, è stato arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio ed è stato portato in una stazione di polizia, dove verrà interrogato dagli investigatori.

Allo stesso modo, i principali organi di informazione come la BBC, alias British Brainwashing Corporation [brainwashing in inglese sta per lavaggio del cervello, N.d.T.] hanno impiegato molto tempo per fare il nome del sospettato, ammettendo che quest’ultimo “non poteva essere nominato a causa della sua età”.

Inoltre Steven Barrett, giornalista dello Spectator, ha affermato che la polizia lo ha contattato per dichiarare che “ciò che ci viene detto sulle coltellate di Southport è sottoposto a gestione”, e che “la loro priorità è che la nostra risposta sia gestita”.

La reticenza dei media istituzionali nell’identificare il sospettato, unita ad anni di risentimento represso contro l’approccio disastroso della Gran Bretagna all’immigrazioneall’ordine sociale instabile e agli atteggiamenti sempre più ostili nei confronti della sua eredità cristiana, hanno portato le persone a reagire alla minimizzazione del fatto che il presunto assassino di Southport fosse un immigrato illegale musulmano.

Non può sorprendere che nei giorni successivi ci siano state rivolte e aggressioni a moschee e ostelli che ospitano migranti, nonché  violente scaramucce con la polizia. Il caos si è intensificato a tal punto che paesi come l’Australia hanno pubblicato avvisi di viaggio per mettere in guardia i cittadini in partenza per la Gran Bretagna: “Evitare le aree in cui si verificano proteste a causa del potenziale rischio di disordini e violenza, monitorare i media per informazioni e aggiornamenti, seguire le istruzioni delle autorità locali”.

L’insoddisfazione pubblica nei confronti del nuovo governo laburista era palpabile, con la gente di Southport che si scagliava contro il primo ministro Keir Starmer dopo il suo apparente tentativo di farsi fotografare in città.

Il leader di Reform UK, Nigel Farage, ha dichiarato che il malcontento pubblico nei confronti di Starmer “dimostra quanto la gente sia insoddisfatta dello stato della legge e dell’ordine nel nostro Paese”.

Invece di affrontare la situazione del Paese, i politici di sinistra britannici e i loro portavoce, come The Guardian (organo di informazione che può essere più opportunamente chiamato “Il guardiano del socialismo”), hanno iniziato a promuovere la narrazione secondo cui queste rivolte erano state innescate da elementi di “estrema destra”.

Il consigliere laburista Ricky Jones ha addirittura suggerito che gli “estremisti di destra” sono tutti nazisti che andrebbero sgozzati (a proposito di incitamento all’odio!).

Dall’altra parte della Manica, i media francesi mainstream hanno ripetuto a pappagallo le dichiarazioni del governo britannico, incolpando del caos “l’estrema destra”. Il parlamentare francese di estrema sinistra e legato all’Antifa Raphaël Arnault ha persino visitato Londra per fare il tifo per altri membri dell’Antifa.

Oltre all’ostruzionismo circa le domande sull’immigrazione, Starmer è arrivato al punto di affermare che i primi rivoltosi a Southport erano “teppisti” di destra arrivati da altre parti per fomentare disordini, senza però riflettere i sentimenti dei residenti locali. Starmer ha affermato:

Lasciatemi ora passare alle azioni di una piccola, insensata minoranza nella nostra società. Perché in seguito a questo attacco la comunità di Southport ha dovuto soffrire due volte. Una banda di teppisti è salita su treni e autobus… è andata in una comunità che non è la loro… una comunità che piange la tragedia più orribile… E poi ha iniziato a lanciare mattoni contro gli agenti di polizia.

Come si è scoperto, le accuse di Starmer contro questi elementi di “estrema destra” erano false, basate su notizie provenienti da fonti video e persino da organi di informazione di sinistra come appunto The Guardian.

Un sondaggio di YouGov, in base al quale il 34 percento degli intervistati avrebbe sostenuto le prime manifestazioni anti-immigrazione, smentisce l’affermazione di Starmer secondo cui i manifestanti anti-immigrazione erano “una piccola e insensata minoranza nella nostra società”.

Ciononostante, Starmer, continuando nei suoi tentativi di reprimere i dissidenti politici, ha rivelato di star meditando su ulteriori misure di polizia per soffocare le proteste. Queste nuove misure includono “un esercito permanente di ufficiali specializzati” da mobilitare in tutto il paese, nonché “l’identificazione più rapida possibile delle persone che prendono parte alle proteste”.

Utilizzando le recenti rivolte come pretesto, Starmer ha reso noto che il governo sta esplorando l’uso di una “tecnologia di riconoscimento facciale in tutto il paese”, tecnologia intrusiva per sorvegliare l’intera Gran Bretagna. Inoltre il governo laburista, con le nuove leggi sui social media, sta cercando di costringere le aziende tecnologiche a proibire quelle che considera fake news. Come ha avvertito il Daily Telegraph, i post potrebbero essere forzatamente rimossi “se oltrepassano la soglia di illegalità”. Pertanto, gli utenti dei social media nella Gran Bretagna di Starmer devono “pensare prima di postare“.

Il leader laburista sta anche valutando di liberare spazi nelle sovraffollate prigioni britanniche, al fine di liberare criminali violenti e mettere i manifestanti in prigione il prima possibile. L’attenzione faziosa di Starmer sulle forze di destra nelle proteste (e il suo sorvolare sui musulmani in rivolta) ha dato origine al suo soprannome: Two-tier Keir [gioco di parole che può essere reso con “due pesi e due misure”, N.d.T.].

Facendo eco al suo capo, Stephen Parkinson, direttore del Public Prosecutions [il funzionario incaricato di perseguire reati penali, N.d.T.] ha addirittura dichiarato:

Potreste commettere un reato se ripubblicate, ripetete o amplificate un messaggio falso, minaccioso o che fomenta odio razziale/religioso. Fate attenzione a ciò che diti e condividete online, perché potreste essere perseguiti. Se ritwittate qualcosa, lo state ripubblicando. Abbiamo ufficiali di polizia appositi, il ​​cui unico compito è scandagliare Internet e i social media. È su questo che si stanno concentrando. Quindi, se ritwittate o condividete quelle comunicazioni, verrete fermati e potreste aspettarvi una visita dalla polizia. Di conseguenza, per favore non fatelo”.

Benvenuti nel 1984 di George Orwell.

Già da un po’ di tempo, i critici della sorveglianza governativa hanno criticato l’introduzione di telecamere di sorveglianza con riconoscimento facciale e altre misure di sorveglianza. Secondo Big Brother Watch, “queste sono le tattiche di sorveglianza di Cina e Russia, e Starmer sembra ignorare le implicazioni sulle libertà civili”.

Il commentatore politico Matthew Goodwin ha scritto: “Quando un islamista radicale ha assassinato Sir David Amess abbiamo visto che quello che avrebbe dovuto essere un dibattito nazionale su come reprimere l’islamismo radicale si è trasformato in un dibattito del tutto bizzarro sulla sicurezza online”.

Riferendosi alle recenti proteste a livello nazionale, Goodwin ha aggiunto:

Invece di riconoscere di cosa si tratta realmente, e quindi parlare del fatto che i britannici non si sentono più al sicuro nel loro Paese, il partito laburista di Starmer, che da tempo diffida della libertà di parola, vede chiaramente che questa è un’opportunità per introdurre ulteriori restrizioni e per reprimere tutte quelle persone scomode che non supportano il consenso dell’élite circa la politica estrema dell’immigrazione di massa, i confini distrutti e la politica fallimentare del multiculturalismo.

In effetti, tale è la disconnessione percepibile tra i mandarini politici della Gran Bretagna e i cittadini comuni. Ma perché dovremmo sorprenderci, dato che Dio è stato sostituito e i comunisti sono ora al potere?

Riguardo ai recenti disordini, il mio amico inglese Daniel Risdon ha detto:

Ho scoperto che i recenti disordini nel Regno Unito rappresentano un problema molto più profondo di quanto la maggior parte dei commentatori comprenda. Purtroppo, è anche qualcosa di facilmente manipolabile da parte di coloro che cercano di dividere e controllare per portare avanti la propria agenda. Se il razzismo e l’odio che esistono in una parte della società devono sempre essere condannati, va detto che il Regno Unito non è così razzista come i media vorrebbero far credere alla gente. Purtroppo, il disordine sarà usato per giustificare ulteriori restrizioni alla libertà di parola e di riunione, mentre qualsiasi preoccupazione o domanda genuina riguardante l’immigrazione sarà liquidata come di “estrema destra”. Il nostro nuovo governo è globalista e non ha paura di usare qualsiasi scusa per affermare la propria autorità e il proprio controllo sulle masse. A livello superficiale i nostri problemi sono culturali e politici, ma la soluzione sarà trovata solo quando le persone ne riconosceranno l’aspetto spirituale. Siamo una nazione che non solo si è allontanata da Dio, ma lavora attivamente contro di Lui. Purtroppo, non ci sarà alcuna soluzione politica e questo potrebbe portare a ulteriore disperazione. Finché non ripristineremo il regno sociale di Cristo Re, come nazione continueremo a naufragare.

Fonte: theremnantnewspaper

 

Aldo Maria Valli:
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